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Cronaca Strada Gherbella / Via Ragazzi Del 99

Corse truccate all'Ippodromo di Modena, processo a Potenza

Secondo la Procura della Repubblica, anche la struttura di via Ragazzi del 99 avrebbe ospitato un vasto giro di corse truccate: driver, allenatori e proprietari di scuderie avrebbero manipolato l'ordine di arrivo somministrando sostanze illecite ai cavalli

Figura anche l'Ippodromo della Ghirlandina fra le strutture che, tra il 2006 e il 2007, avrebbero ospitato un vasto giro di corse di cavalli truccate. Ciò è emerso dall'impianto accusatorio mosso dalla Procura della Repubblica di Potenza nella richiesta di rinvio a giudizio di 17 persone, per lo più driver, allenatori e proprietari di scuderie, accusate di far parte di un'associazione per delinquere che ha alterato il risultato di 26 gare ippiche allo scopo di pilotare le vincite delle scommesse legate alle corse. Oltre alla struttura di via Ragazzi del 99, le corse "truccate" si sono svolte negli ippodromi delle province di Trieste, Firenze, Bologna, Padova, Torino, Milano e Foggia.

WOODCOCK - Cominciate da una "costola" dell'inchiesta, coordinata dall'allora pm di Potenza Henry John Woodcock che il 16 giugno 2006 portò in carcere a Potenza Vittorio Emanuele di Savoia, le indagini sono state condotte dalla squadra mobile della questura di Potenza, dalla Polizia stradale, dal Servizio centrale operativo della Polizia e dalla squadra mobile di Firenze. La competenza è passata prima a Firenze, poi a Roma e infine è tornata alla Procura di Potenza.

MODUS OPERANDI - In pratica, in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche, furono approfonditi i rapporti tra un faccendiere romano e un concessionario di auto di Viareggio, per finire al presunto capo dell'associazione, il driver Enrico Bellei, considerato il manipolatore di ordini di arrivo delle corse, con accordi fra driver, allenatori e allevatori di cavalli. La banda orbitava attorno al concessionario viareggino, definita "persona estremamente facoltosa", in grado di gestire "un vasto giro di affari" e di raccogliere e far rendere le "notizie qualificate" che dovevano portare ad alterare le corse e a intascare le scommesse (l'operazione fu chiamata "Tris"). L'ordine di arrivo delle corse veniva manipolato anche attraverso l'alterazione delle prestazioni dei cavalli, con la somministrazione di farmaci e sostanze illecite (vi sono, infatti, anche accuse di falsità in certificazioni e di maltrattamenti di animali).

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