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Cronaca

Alice Neri, dieci giorni di dolore e un assassino senza volto

Gli inquirenti indagano sulla morte della giovane mamma, ritrovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto il 18 novembre scorso nelle campagne di Concordia

"Quando la vita ci allontanerà e non potrò più prendermi cura di te, non dimenticare mai quello che ti ho sempre detto". Inizia così l'ultimo post che compare sulla bacheca di Facebook di Alice Neri, datato 5 maggio. Letto oggi, lascia in bocca un sapore amaro.

Quando aveva dedicato quel messaggio carico d'amore alla figlia, Alice non sapeva che quel momento sarebbe arrivato così presto, in un modo tanto atroce da rendere difficile trovare le parole per descriverlo.

Il corpo della giovane mamma, residente a Rami di Ravarino, è stato trovato carbonizzato nel bagagliaio di un'auto nelle campagne di Concordia il 18 novembre scorso; e oggi, ciò che ne rimane, sarà sottoposto ad autopsia. A distanza di dieci giorni però, la morte di Alice rimane avvolta nel mistero.

Cosa sappiamo

Alice Neri è uscita di casa giovedì dopo il lavoro, per incontrarsi per un aperitivo allo Smart Cafè di Concordia con un collega di lavoro. I due hanno chiacchierato parecchie ore, per poi salutarsi intorno alle due di notte.

Tra le 6 e le 7 del mattino successivo il marito, accortosi che la moglie non era rincasata, ha provato a chiamarla diverse volte senza ricevere risposta. Si è quindi recato sul suo posto di lavoro, e, una volta scoperto che anche lì di lei non c'era traccia, è andato dai Carabinieri per denunciarne la scomparsa.

La sera stessa i militari dell'Arma - su segnalazione di un cittadino - sono intervenuti su un rogo nelle campagne di Fossa di Concordia, dove hanno scoperto che ad essere avvolta dalle fiamme era a Ford Fiesta di Alice Neri. Il corpo della donna si trovava nel bagagliaio. 

Le indagini sono iniziate immediatamente senza escludere nessuna pista, nemmeno quella - ormai inverosimile - del suicidio. Il marito della donna e il collega con cui aveva trascorso la serata sono stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto: pare che i loro alibi siano piuttosto solidi. A difesa del marito Nicholas Negrini, si era espressa anche la madre della vittima, sostenendo che tra di loro non ci fossero problemi. Il marito inoltre, si è messo a disposizione degli inquirenti per un secondo interrogatorio, per il quale però ancora non è stato convocato.

La procura ha disposto sui resti un esame del DNA, affidandone l'esecuzione ai Ris di Parma. Oggi ci sarà l'autopsia su ciò che rimane del corpo della donna, presumibilmente per verificare la presenza di traumi a livello scheletrico.

Alice Neri lascia un marito e una figlia di quattro anni, e una famiglia di cui fa parte il fratello Matteo che, intervistato da più fonti, la ricorda con dolcezza.

I punti interrogativi

Sono tante le domande che ancora in questo giallo non trovano risposta.

Si parla di un terzo uomo, un altro amico e collega di lavoro di Alice, il cui nome sarebbe emerso da testimoni e telecamere. Sarebbe stato attenzionato dagli inquirenti, ma c'è ancora grande riserbo sul ruolo che potrebbe aver rivestito in questa tragedia.

Un altro interrogativo che rimane tale da ormai dieci giorni, è quello relativo al telefono della vittima. La geolocalizzazione del cellulare infatti, sarebbe stata disattivata la notte della scomparsa intorno alle 3, ma il telefono sarebbe rimasto acceso almeno fino alle 7 del mattino. Le chiamate effettuate dal marito e dal fratello, più che senza risposta sembrerebbero essere state rigettate, ma ancora non si sa se da lei o dal presunto assassino.

Le indagini proseguono a ritmo serrato, nel silenzio della magistratura, delle forze dell'ordine e degli avvocati degli indagati che ancora non rilasciano dichiarazioni. 

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