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Cronaca

Editoria: ÈTv a rischio spezzatino, sindacati in trincea

Fumata nera nella trattativa sindacale sul futuro di Ètv. Al tavolo convocato ieri in Regione, Rete 7 spa ha ribadito le decisioni di scorporare l'emittente in tre srl da quattro dipendenti l'una

La decisione è stata presa, durante l'assemblea dei soci: scorporo delle attività produttive e ricorso alla cassa integrazione nominativa a partire dall'inizio di dicembre. Nulla da fare per il futuro di ÈTv, la dirigenza lo ha comunicato ieri in un tavolo con i sindacati in regione e non ha nessuna intenzione di tornare in dietro o quanto meno dare il via alla proroga dei contratti di solidarietà proposta dalla Regione. Visto ciò Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, assieme all'Associazione della stampa dell'Emilia-Romagna, il sindacato dei giornalisti Aser, hanno proclamato unitariamente lo stato di agitazione.

Di fatto la società verrebbe scorporata in tre piccole srl, per i sindacati Aser su tutti, si tratta di un vero e proprio smembramento dell'emittente, secondo quando si apprende dalle agenzie, le tre srl nasceranno nei territori di Bologna, Modena e Reggio Emilia. Nelle nuove 'good company' passerebbe il personale di Ètv, con il rischio concreto che ci sia posto solo per un terzo dell'attuale organico, per fornire contenuti per le trasmissioni di Rete 7 che resterebbe titolare della frequenza. Le piccole società avrebbero un capitale sociale di 152.000 euro e quattro dipendenti ciascuna.

Che queste mini-srl (inizialmente di proprietà di Rete 7, poi da mettere sul mercato) possano essere tre o due è ancora non è chiaro, mentre lo è il fatto che si segna la chiusura dell'esperienza di Ètv e Rete 7 non sarebbe più la maggiore emittente televisiva dell'Emilia-Romagna. Mettendo a rischio il destino lavorativo "di un numero rilevantissimo di persone" la denuncia parte da vari sindacati, tra cui Alessio Festi, segretario regionale Slc-Cgil che boccia senza appello tutto il piano illustrato ieri in regione. Secondo alcune indiscrezioni a questa operazione si è opposta anche la Curia di Bologna, che detiene una piccola quota nell'emittente.

Per chi si oppone non si sono fatte mancare rassicurazioni sulla situazione del personale che nelle tre 'good company' manterrebbe tutta la liquidazione e pari condizioni rispetto alla precedente collocazione. Ma i sindacati non sono del tutto convinti della veridicità delle affermazioni, secondo Serena Bersani, presidente Aser, "è l'ennesima brutta storia" riferendosi al definitivo no della proprietà ad una proroga dei contratti di solidarietà, altri dubbi sono relativi alla cassa-integrazione, visto che senza accordo sindacale la Regione non può dare l'ok.

Anche l'Associazione stampa modenese (Asm) esprime solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori del gruppo Ètv, a Modena rappresentato dalla redazione di Antenna 1, e sostiene le iniziative che saranno intraprese "per la difesa dei contratti e della dignità del lavoro giornalistico, a fronte della volontà dell'editore di scorporare chi lavora in redazione dagli organici direttamente in carico all'emittente", l'Asm, inoltre, considera "grave che l'editore non abbia accettato la proposta del sindacato e della Regione di prorogare i contratti di solidarietà almeno fino alla fine dell'anno ed esprime preoccupazione per il futuro occupazionale dell'emittente e per la qualità dell'informazione".

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