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Cronaca

Curiosità Modenesi | Le azzuffate mascherate da guerre al tempo dei liberi comuni

A scuola ci hanno raccontato di Modena quando era un comune libero che con grandi eserciti teneva testa ai propri vicini. In questa affermazione ci sono più di un errore, ecco la verità storica sulla storia di guerre e complotti al tempo dei liberi comuni

Con la morte di Matilde di Canossa, Modena utilizzò per la prima volta nel 1135 il la parola "Comune". Un po' perché voleva pavoneggiarsi dopo la difficile costruzione del Duomo, e sia perchè aveva la massa critica militare e politica per poter fronteggiare gli altri comuni che la circondavano, come Verona, Bologna e Reggio Emilia. A scuola ci hanno raccontato che Modena fu un libero comune che era in guerra con le città vicine e che la sua buona organizzazione le permise di mantenere il potere nei territori circostanti, ma non andò esattamente così. 

In primo luogo il libero comune di Modena impiegò Vent'anni per trovare il suo primo podestà, Gherardo Rangoni, e ciò era dovuto al fatto che la "campagna elettorale" si era trasformata in un buon motivo per uccidere gli esponenti fastidiosi delle famiglie rivali. Perché a quell'epoca essere ricchi e con potere significava rischiare ogni qual volta si passeggiava per strada, si beveva una coppa di vino o si mangiava cibo ad un banchetto. Perciò era meglio essere poveri? Non proprio, perché infatti molti giovani di famiglie più povere della città per vivere erano costretti ad arruolarsi e in quell'epoca le guerre erano frequenti come oggi le partite di calcio. I soldati percorrevano giorno e notte le mura della città, sperando di non vedere qualche nonantolano o bolognese o reggiano all'orizzonte. 

Per far capire quanto fossero frequenti le battaglie basta fare una lista cronologica: nel 1140 i bolognesi oltrepassano il Panaro e derubano i contadini delle terre tra Modena e Castelfranco Emilia; nel 1142 i Modenesi decidono di vendicarsi e si presentano al Reno per far fuori i bolognesi ma hanno la peggio e devono fuggire a gambe levate; Nel 1148 Nonantola stringe alleanza con Bologna, i Modenesi volevano vendicarsi perciò marciano in direzione dell'abbazia, bruciarono le case e si dissero soddisfatti; nel 1149 Nonantola chiede a Bologna un aiuto, nel 1150 Modena stringe alleanza con Parma, e allora nel 1151 Bologna firma un accordo con Reggio, e nel 1152 i reggiani hanno  la peggio e sono in molti a finire nella rocca di Rubiera dove vengono malmenati e da quel momento nacque il termine teste quadre

Il punto è che in realtà le cose non andarono in maniera così epica come la storia raccontata in sintesi sembra trasmetterci. Infatti, quando si parlava di battaglie sul campo c'erano, al massimo, 1.000 soldati da una parte e 1.000 d'altra, ma la maggior parte vedevano si e no un centinaio di soldati da ogni schiera. Di tutte la battaglia che vide più morti fu quella Reno, ma anche in quel caso si tratta di qualche centinaio di persone. Inoltre, l'ironia giocava spesso scherzi ai soldati, per esempio, quando nel 1148 i modenesi si recarono a Nonantola, avevano intenzione di radere al suolo la città dando fuoco alle case, ma quando si accorse che il fuoco stava durando da ore e ore, capirono che avrebbero passato al freddo la notte e se ne tornarono a casa. 

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