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Cronaca

Curiosità Modenesi | La letteratura parla di Modena, ecco cosa scrissero poeti e autori di noi

Cosa dissero Carducci e Tassoni di Modena? Cosa pensano gli autori attuali della nostra città e i detti popolari? Un viaggio tra prosa e poesia che vede la nostra città protagonista

Ci fu un tempo in cui da tutta Europa artisti, scrittori e poeti visitavano alcune mete italiane ben precise, come se fosse un pellegrinaggio che portasse ispiraizone. Modena è stata anche questo in passato, cioè una terra di cui i grandi della letteratura fecero omaggio e descrissero. Ecco cosa dissero di noi scrittori e poeti:

PER TASSONI NON SIAMO EMILIANI MA LOMBARDI. Uno dei più noti è Alessandro Tassoni che visitò la città di Modena, dicendo che aveva trovato nel nostro modo di fare e di vivere molte attinenze con quelle delle sue terre. Infatti scrisse di noi: "Modena è una città di Lombardia, | Che nel pantan mezza sepolta siede, | Ove si suol sm... da capo a piede | Chi s'imbatte a passar per quella via."

CITTA' DOVE VIVERE PER CARLO LUCARELLI. E' uno degli scrittori italiani viventi più noti e la sua fama, anche per la sua poliedricità in quanto conduttore televisivo, sceneggiatore e giornalista. Lui è parmense ma il campanilismo non lo ha distolto dalla passione per la verità, infatti spiegando il territorio emiliano racconta: "Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica ... dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini ... è una strana metropoli ... che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini."

I RACCONTI DI CARDUCCI. Giosuè Carducci Toscano di origini ha un'ammirazione e una voglia di raccontare la nostra città e le nostre terre con particolare epicità: "Or chi pria leverà d'Italia il grido | Spezzando il vario, infame, antico freno? | Di martiri e d'eroi famoso nido, | Voi Modena e Bologna. Oh al dì sereno || Di libertà cresciute, anime altere | Tra i ceppi sanguinanti e gli egri esigli | E gli orrendi martòri in prigion nere, || Voi ne' tedeschi e ne' papali artigli | Chi più mai renderà, poi che un volere | Raccoglie alfin de la gran madre i figli?"

UN DETTO POPOLARE CHE CI FA ONORE. Non solo le poesie raccontano di cosa si pensava della città di Modena, ma molto spesso sono più sinceri i detti popolari, e in particolare c'è un detto che dovrebbe onorarci: "Ander a Mod'na a tòr al ghèrb" cioè "Andare a Modena ad imparare le buone maniere." Un modo di dire che  probabilmente ha origine nelle campagne dove i contadini credevano che in città vi fosse la bella vita e la possibilità di diventare gentiluomini. 

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