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Cronaca Sassuolo / Via San Simone, 6

Emporio solidale, il “Melograno” raggiunge 239 famiglie in difficoltà

Presentati oggi a Sassuolo i dati sull'attività del supermarket solidale, dove spesa e volontariato si toccano sul modello dell'Emporio Portobello sperimentato a Modena. Assessore Vivi: "Al primo posto la relazione tra le persone"

L'Emporio della Solidarietà di Sassuolo, il “Melograno” di via San Simone, ha presentato oggi i dati sulla propria attività, attraverso una conferenza stampa che si è tenuta in Municipio alla presenza dell'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo Antonella Vivi.

Il primo dato che salta agli occhi scorrendo la tabella è quello relativo ai turni di apertura del market che riporta 191 giorni. Questo numero è reso possibile grazie al cuore, alla disponibilità di tempo, di competenze, di risorse, di amore per la vita di circa 80 volontari che si occupano di tutti i settori necessari per la buona riuscita del progetto in tutte le sue articolazioni del market e del settore più culturale ed educativo.  

Il totale dei prodotti distribuiti durante tutto l’arco dell’anno alle famiglie, 135104 unità, attesta che è stato fatto un buon lavoro fino ad ora a livello di raccolta, recupero alimentare e di sensibilizzazione sul territorio verso la grande distribuzione, la cittadinanza e i possibili donatori di alimenti, di beni e di denaro. Tante strategie dovranno ancora essere messe in campo al fine di creare nella cittadinanza e nelle nuove generazioni una sempre maggiore sensibilità e attenzione verso chi si trova ai margini della società o in condizioni di disagio e di difficoltà sul nostro territorio. 

Il numero delle famiglie registrate ha raggiunto quota 239 e mette in luce l’obiettivo primario del progetto sin dal suo concepimento, vale a dire il lavoro di sinergia e di unione sul territorio. Essere progetto di comunità significa coinvolgere tutte le realtà e le entità che sul territorio possono e desiderano dare il proprio apporto secondo la peculiarità e la specificità di ognuno. Inoltre questo dato ci colloca in una collaborazione davvero efficace tra i tre Centri di Ascolto Caritas di Sassuolo, i Servizi sociali del Comune di Sassuolo (le quattro realtà che fanno parte della Commissione di valutazione dell’Emporio), le associazioni e le istituzioni che in città operavano la distribuzione alimentare e altre entità collaterali ma non meno importanti che offrono il loro sostegno in vari modi e secondo le loro singole caratteristiche di azione. Questa modalità operativa, che si sviluppa su un livello cittadino, ha permesso alle associazioni e alle realtà che già erano attive a contatto con il disagio sociale di conoscersi, di prendersi le misure e di collaborare e creare unione per fornire un servizio più efficiente, equo, giusto e meno dispersivo di energie e di risorse. 

Il numero delle famiglie attualmente attive, che ammonta a 182 unità, ci fa riflettere sulla turnazione degli utenti e quindi sul fatto che il periodo in cui una famiglia può accedere all’Emporio ha un inizio e una fine, è un progetto cha ha come scopo quello di dare un accompagnamento temporaneo, un sostegno collaterale più su un ambito di relazione e di cura educativa più che sulla questione alimentare che vediamo come accessoria e marginale per la maggioranza degli utenti che attualmente l’Emporio ha in carico. Le persone e le famiglie che vengono accolte all’interno del progetto hanno l’opportunità di vivere un ambiente di relazioni amicali, un luogo in cui si cerca di parlare il linguaggio dell’accoglienza e della promozione umana, un sistema che possa ridare vita e vigore a situazioni familiari spesso faticose o attraversate dalla sterilità della solitudine. 

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