Pedo-pornografia online, in regione oltre 50 arresti e 500 denunce
La continua evoluzione tecnologica vede adeguarsi anche le forze dell'ordine, in particolare la Polizia Postale e delle Comunicazioni. Ecco i numeri del 2017 in Emilia-Romagna, tra foto e video proibiti, cyberstalking e truffe online
La continua evoluzione tecnologica vede adeguarsi anche le forze dell'ordine, in particolare la Polizia Postale e delle Comunicazioni che nell’anno 2017 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica, con particolare riferimento ai reati che, anche a fronte della Direttiva del Ministro dell’Interno del 15 Agosto 2017, sono di competenza di questa Specialità.
PEDOPORNOGRAFIA. Sono stati operati 55 arresti e 595 denunce con un aumento dell'adescamento online anche di minori. “In riferimento al fenomeno dell’adescamento online, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Emilia Romagna ha rilevato che spesso viene messo in atto sfruttando le nuove modalità di relazione attraverso i sistemi di messaggistica istantanea - dichiara il Dirigente del Compartimento Emilia Romagna Geo Ceccaroli - il moderno approccio dei minorenni alla loro intimità, sempre più caratterizzato dall'esibizione e dall'abitudine a documentare i propri momenti intimi, favorisce la circolazione, anche involontaria, di immagini e video sulla rete Internet raffiguranti organi e pratiche sessuali, aumentando in tal modo la disponibilità di file di
carattere pedopornografico”.
CYBERSTALKING. Un sensibile aumento, rispetto al 2016, è ravvisabile in materia di reati informatici contro la persona (ad es. diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona) per i quali sono state denunciate 917 persone e arrestate 8. Il Compartimento emiliano-romagnolo "ha condotto un’indagine che ha portato agli arresti domiciliari un quarantenne che da cinque anni perseguitava con telefonate, messaggi ed e-mail una giovane psicologa/psicoterapeuta residente a Bologna" continua Ceccaroli "la donna, per un brevissimo lasso di tempo, aveva avuto l’uomo come suo paziente. Le poche sedute effettuate – quasi immediatamente sospese dalla
terapeuta, a causa dell’atteggiamento dell’uomo – erano comunque risultate sufficienti a generare in quest’ultimo una vera e propria ossessione sessuale nei suoi confronti. Lo stalker iniziava quindi a perseguitarla con centinaia di telefonate, e-mail e messaggi, inviati ad ogni ora, quotidianamente, con le quali le esprimeva la necessità morbosa di poterla rincontrare e continuare con lei la terapia. Lo stesso, lo scorso maggio, era stato destinatario di una misura del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa. Nonostante il provvedimento emesso a suo carico, l’uomo ha continuato, con assoluta insensibilità al rispetto delle prescrizioni impostegli, a reiterare le sue condotte persecutorie. Per lo stalker, ad aggravamento della misura già disposta, sono arrivati, quindi, gli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione con l’esterno”.
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