Villaggio Giardino, incuria e vandalismo preoccupano i residenti
Il quartiere verde nella zona ovest della città segna un lento ma tangibile degrado, a partire dalla qualità del verde e degli arredi urbani. I residenti lamentano minori interventi e poca attenzione. E intanto crescono spaccio, accattonaggio e piccoli vandalismi
Siamo al Villaggio Giardino, quartiere sorto dalle paludi sul finire degli anni '70, secondo un criterio innovativo per l'epoca. Un agglomerato dalla vocazione esclusivamente residenziale, dove la filosofia è quella di poterlo attraversare interamente a piedi, in aree verdi chiuse al traffico ma aperte alla tranquillità e alla socializzazione. Ma con il passare degli anni, tra i grandi palazzi del Giardino le cose sono lentamente cambiate, tanto da mettere in discussione quello stesso appellativo.
Sono gli stessi residenti a denunciare come questo Giardino stia lentamente appassendo, puntando il dito contro la crescente incuria nei confronti del verde pubblico. “Una volta la manutenzione era eseguita correttamente e regolarmente, ma con il cambio degli appalti la situazione è peggiorata – spiega un residente – tanto che ormai le ditte incaricate si presentano raramente e il lavoro lascia non poco a desiderare”. L'intervento dei volontari del verde è sporadico e poco significativo e certo non può supplire alle lacune degli interventi pubblici.
E in effetti del Giardino è rimasto solo il ricordo: intere aree brulle fanno da contraltare ad altre completamente inaccessibili per l'erba troppo alta e la vegetazione spontanea. Le foglie secche sono disseminate ovunque e i rifiuti abbondano, segno della scarsa attenzione di qualcuno e dell'assenza di pulizie frequenti. Negli ultimi anni alcuni alberi sono stati tagliati e mai rimpiazzati e i polloni spuntano ovunque. Tra le alberature di più recente plantumazione alcune sono già morte. L'incuria non riguarda solo il verde, ma si propaga anche ai vialetti dissestati che si snodano tra i palazzoni e raggiunge l'area cani che affaccia su Strada Formigina, le cui reti divelte permettono ai migliori amici di scorrazzare liberi e creare qualche grattacapo ai padroni e non solo.
Sul fronte della sicurezza tout cour fortunatamente lo scenario è ben diverso da quello di altre zone della città. A discapito delle ormai reiterate rapine al centro commerciale di vicinato, di un piccolo giro di spacciatori che smerciano qualche dose tra alberi e siepi e di qualche giovanissimo vandalo di quartiere, l'atmosfera è ancora sostenibile. I residenti lamentano appunto qualche gruppo di ragazzini esagitati o occasionali episodi di difficile convivenza con qualche straniero. A dare qualche grattacapo in più è la presenza di accattoni molesti, zingari e africani, nei confronti dei quali le segnalazioni alle forze dell'ordine non sono state efficaci.
Tra gli abitanti del Villaggio la preoccupazione è però tangibile e tra chi risiede nel quartiere da lungo tempo serpeggia la convinzione che gli standard di qualità urbana dei decenni passati siano ormai solo un vago ricordo. Ma – inutile sottolinearlo – è tutta una questione di risorse e di investimenti e in questi tempi di (presunta) austerity la qualità urbana non è sulla lista delle priorità.
