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Cronaca

Cronotachigrafi alterati sui camion, una piaga sulle nostre autostrade

Numeri davvero impressionanti a Modena per il fenomeno che dilaga fra le aziende di trasporto e mette a repentaglio la sicurezza lungo le nostre strade. Ecco le denunce della Polizia Stradale

Le violazioni da parte dei camionisti e delle aziende di trasporto alla normativa che impone ore di riposo per i conducenti rappresentano un problema decisamente serio per la mobilità autostradale, in particolare in un territorio come quello di Modena, solcato dalle principali arterie italiane. La manomissione dei cronotachigrafi - i sistemi che devono registrare le ore di guida dei mezzi pesanti - è quindi una vera e propria piaga, che sta assumendo numeri inquietanti. Nel corso dell’anno 2015 la Polizia Stradale di Modena ha accertato ben 852 violazioni all’art 174 Codice della Strada (Superamento ore di guida degli autoveicoli adibiti al trasporto di persone o cose), e 220 violazioni ex art 179 C. d. S ( Alterazione e manomissione cronotachigrafo e limitatore di velocità) e addirittura 1025 violazioni alla legge 727/78 riguardante sempre la normativa sul corretto uso del dispositivo cronotachigrafo.  

Numeri davvero impressionanti e in costante crescita. Tale malcostume oltre a mettere in crisi il settore dell’autotrasporto incrementando il fenomeno della concorrenza sleale, mette in grave pericolo la sicurezza della circolazione stradale, considerando che nel nostro paese circa l’85% delle merci viaggia su gomma. Gli agenti della Polstrada hanno accertato in questi mesi le violazioni più disparate, alcune addirittura di grande "fantasia" e sapeinza tecnologica.

Un telecomando nella cabina di guida.
Gli operatori procedono al controllo del veicolo industriale, in particolare all’acquisizione dell’attività lavorativa svolta dal conducente, mediante la stampa e lo scarico dei dati dal cronotachigrafo digitale con dispositivi elettronici in possesso alle unità operative. Qualora da una prima analisi gli operatori accertino palesi incongruenze sulla stampa stessa e/o rilevati dai sistemi digitali di controllo, come ad esempio l’indicazione di un’attività di pausa quando il veicolo risultava in  marcia, possono svolgere più approfonditi accertamenti ed anche accompagnare il complesso veicolare presso un’officina competente, al fine di verificare l’eventuale alterazione dei dati inerenti l’attività lavorativa dell’autista.  In svariati casi si è infatti accertato che con una spesa di circa 3milaeuro si procede all’installazione di un secondo impulsore mediante un complesso cablaggio sull’apparato crono digitale. Tale dispositivo, collegato ad una centralina, riceve da un telecomando, solitamente in uso al conducente e rinvenuto all’interno della cabina di guida, appositi impulsi per azzerare l’attività del conducente durante la marcia del veicolo, registrando falsamente tempi di pausa durante la marcia.

Cronotachigrafi alterati - L'attività della Polizia Stradale nel 2015

Un magnete ancorato al blocco del cambio.
Anche in questo caso, dopo il controllo effettuato sull’apparato, il personale, accorgendosi che vi sono delle anomalie nelle registrazioni, procede ad ispezionare il veicolo. Particolare attenzione viene rivolta al gruppo differenziale del veicolo trattore all’altezza della ralla di aggancio del semirimorchio. Tale ricerca è finalizzata alla ricerca di un magnete ancorato al blocco del cambio, all’altezza indicativa del sensore che fornisce i dati di movimento al dispositivo cronotachigrafo. Tale magnete posizionato sul sensore ha la capacità di neutralizzare il sistema elettronico del trasmettitore simulando che il veicolo sia fermo. In tal modo viene registrato impropriamente un tempo di pausa sul tachigrafo. Per alterare i dati del tachigrafo, la potenza del magnete deve essere superiore all’energia che genera l’impulsore (in questo caso il veicolo risulterà in pausa). Nell’eventualità che la potenza del magnete sia minore all’energia che genera l’inpulsore, si può alterare anche solo la velocità.

Scambio di persona.
In alcuni casi, durante i controlli, gli operatori scoprono che il conducente ha inserito la carta tachigrafica di un altro autista, non presente nel veicolo. La carta del conducente, rilasciata dalla competente Camera di Commercio ad ogni conducente professionale, consente la registrazione dei dati relativi all’attività svolta da ciascun autista nelle ultime 28 giornate lavorative. Essa sostituisce i precedenti fogli di registrazione in formato cartaceo. Attraverso un chip elettronico sulla carta tachigrafica vengono registrate tutte le attività di guida, le altre mansioni ed i tempi di riposo dell’autista titolare. Gli stessi dati sono registrati anche nella memoria di massa dell’apparecchio (una sorta di “scatola nera”).

Un fusibile (ponte) per l’interruzione dell’elettricità.
Recentemente le dipendenti pattuglie hanno scoperto un altro espediente volto a falsare le registrazioni riguardanti l’attività svolta dal conducente. Tale alterazione viene realizzata utilizzando un fusibile prodotto artigianalmente, in grado di interrompere il flusso della corrente elettrica. 
In sintesi quando viene  azionato il dispositivo, si priva il quadro di bordo dell’alimentazione, e pertanto il dispositivo cronotachigrafo, che sia esso di tipo digitale o analogico, risulterà non  più funzionante. In tal modo sul foglio di registrazione compare un tempo di riposo e non più un tempo di guida.

Fatte salve tutte le eventuali conseguenze penali, (sia a carico del conducente che proprietario) tale irregolarità rappresentano un illecito amministrativo sanzionato ex  art. 179  del Codice della Strada che prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da € 1696,00 a € 3.933,00, la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da 15 gg a 3 mesi nonché la decurtazione di 10 punti e l’obbligo del ripristino del sistema cronotachigrafo. A carico della ditta proprietaria seguono inoltre segnalazioni al competente Ufficio Provinciale del Lavoro,  all’Ufficio Provinciale della Dipartimento Trasporti Terrestri della provincia di residenza ed alla Camera di Commercio, atteso l’ utilizzo indebito della carta del conducente e o alterazione dell’apparato cronotachigrafo.

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