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Cronaca

Traffici sospetti di rifiuti ferrosi, denunciate due ditte di smaltimento

Un'operazione della Forestale ha permesso di stringere il cerchio attorno allo smaltimento di rottami, che nel caso specifico avveniva violando le normative che richiesdono una tracciabilità, a tutela dell'ambiente

Nei giorni scorsi, militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Modena, coadiuvati dalle Stazioni Carabinieri Forestale di Modena e Pavullo, hanno avviato un'operazione che ha portato a perquisizioni e sequestri presso le sedi legali ed operative di due ditte modenesi. Si tratta di aziende che si occupano della gestione di rifiuti di natura ferrosa e non. 

L'obbiettivo dell'Arma è stato quello di ricostruire e quantificare le attività illecite riscontrate in un'inchiesta coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna Stefano Orsi, a seguito di controlli del Nucleo Investigativo svolti nei mesi scorsi per verificare il rispetto normativo nel settore del recupero di rifiuti costituiti da metalli ferrosi e non.

La gestione dei rifiuti e dei rottami – come testimoniano anche i recenti arresti messi a segno tra Carpi e Soliera – è un settore in cui si è fatta spazio l'illegalità, nel tentativo di aggirare norme molto stringenti e che comportano costi non indifferenti per le aziende. 

Dagli accertamenti svolti dai Carabinieri è emerso che le due società avevano ricevuto e gestito ingenti quantitativi di rifiuti (quasi 2.000 tonnellate nel solo anno 2016) provenienti da soggetti privati e non da imprese autorizzate alla gestione/trasporto rifiuti. Questo rappresenta una violazione delle autorizzazioni di cui le due ditte godono e crea un ulteriore problema: viene infatti meno la tracciabilità dei rifiuti, con il concreto rischio che gli stessi derivassero da attività illecite. 

Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati alla verifica dell’effettiva provenienza dei rifiuti e dell'eventuale coinvolgimento di altri soggetti, memntre il personale di Arpae ha svolto rilievi tecnici per stabilire eventuali danni ambientali. Le irregolarità riscontrate hanno convinto i militari a programmare ulteriori verifiche presso impianti attivi nel settore del recupero dei cosiddetti rottami in provincia di Modena.

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