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Cronaca San Felice sul Panaro

«Da Bari a San felice pur di tenere con sé il figlio: il 42enne non ha commesso alcun maltrattamento»

«Il mio assistito non si è mai reso protagonista dei fatti addebitatigli nell'articolo pubblicato e, inoltre, non è mai stato in quel di San Felice sul Panaro, quantomeno non vi è stato la notte fra il 30 e il 31 agosto, e non è stato mai destinatario di un provvedimento di fermo giudiziario». Sono le parole dell'avvocato Anna Portagnuolo, del Foro di Bari, difensore di fiducia dell'uomo che l'altra notte è stato denunciato a piede libero dai carabinieri di San Felice sul Panaro intervenuti in un'abitazione della zona per una violenta lite fra due coniugi, e in seguito alla quale la donna è finita all'ospedale con una prognosi di circa due settimane.

Il legale dell'uomo sottolinea invece come il 42enne «pur di vedere e tenere con sé il figlio, con enorme sacrificio si rechi mensilmente dalla provincia di Bari a San Felice sul Panaro, dove la sedicente vittima dell'articolo del tutto arbitrariamente, senza il consenso del coniuge e alcuna autorizzazione del Tribunale, ha deciso di trasferirsi, mentre di contro la genitrice, nonostante debba adempiere ad un provvedimento giudiziale che statuisce a suo carico l'onere di condurre una volta al mese il piccolo nella città di residenza del padre, lo disattenda dolosamente, violando il principio di bigenitorialità».

«Il mio assistito - afferma l'avvocato Portagnuolo - ha avuto contezza dell'infamante accusa accusa mossa a proprio carico dalla pubblicazione dell'articolo, nel quale viene descritto apoditticamente, con evidenti  errori giuridici e con toni propagandistici, quale carnefice, autore di "lesioni" e "maltrattamenti in famiglia", delitti che andrebbero verificati con la necessaria attenzione e il rigore che sono dovuti quando si scrive di reati contro le donne e i minori, e la vittima santificata sui giornali prima che sua provata la sussistenza stessa dei pretesi fatti criminosi».

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