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Cronaca

Raid vandalici no-vax sugli uffici pubblici, denunciati un uomo e una donna

I due sono indagati per gli imbrattamenti nelle sedi Ausl. Ieri mattina la perquisizione il sequestro di numerosi elementi che inchioderebbero gli attivisti del gruppo negazionista ViVi

Il cerchio si è chiuso. Proprio Dopo l'ultimo raid vandalico, compiuto nella notte tra lunedì e martedì presso il Centro Servizi Ausl di Baggiovara, la Polizia di Stato ha denunciato i due militanti del gruppo ViVi, presunti autori delle scritte apparse negli ultimi mesi su diversi edifici pubblici di Modena. Si tratta di un uomo e una donna, un modenese di 47 anni e una bolognese di 51 anni, già noti per altre azioni di propaganda no-vax.

I due attivisti sono indagati per i reati di imbrattamento e diffamazione, in concorso tra loro, nello specifico per quanto riguarda  l'imbrattamento della Direzione Ausl in via San Giovanni del Cantone 23, avvenuto lo scorso 13 luglio e da ieri anche per l'episodio di Baggiovara. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per poter attribuire loro la paternità degli altri raid vandalici: la sede della Cgil in piazza Cittadella il 5 maggio, la sede della Cgil di Mirandola il 2 giugno, quella della Uil a Modena il 17 giugno, l'Agenzia delle Entrate e il Centro per l'impiego a Modena il 3 agosto e la sede dell'Inail di Modena lo scorso 23 agosto. 

All'alba di ieri 20, al termine di meticolosa attività d'indagine coordinata da questa Procura della Repubblica, la Digos e il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna e della Sezione di Modena hanno dato il via alle perquisizioni domiciliari nei confronti dei due attivisti, che si ipotizza fossero appena rientrati appunto da Baggiovara. 

No-vax imbrattano il Centro Servizi Ausl di Baggiovara - 20/09/2022

Le perquisizione e i sequestri

Il sopralluogo ha permesso di sequestrare a carico della donna capi di abbigliamento con evidenti tracce di vernice rossa, lo smartphone contenente le foto del raid a Baggiovara, tappi di bombolette spray di vernice rossa, uno striscione con scritte no-vax di 5 metri. In più sono stati sequestrati numerosi adesivi con simbolo del gruppo ViVi e quattro smartphone. Al 47enne sono invece stati requisite tre radio ricetrasmittenti con auricolare e microfono, dieci personal computer e quattro smartphone e altri adesivi del gruppo vivi. Sequestrati anche account social e spazi cloud con i relativi contenuti informatici.

Le indagini si sono svolte partendo da una meticolosa analisi dei tabulati telefonici degli indagati, che ha permesso di localizzarli in luoghi ed orari (per lo più notturni) pienamente compatibili con la commissione dei reati, l'acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza e servizi di pedinamento ed osservazione hanno anche documentato i sopralluoghi effettuati dal 47enne sui luoghi poi vandalizzati.

VIDEO | No-vax ViVi, sequestrati telefoni e materiale di propaganda

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I precedenti

L'uomo era già noto per un episodio dello scorso anno, quando aveva contraffatto ed esposto varie locandine della Gazzetta di Modena , con false notizie sulla campagna vaccinale. In occasione della prima perquisizione disposta a suo carico furono rinvenute e sequestrate numerose altre locandine contraffatte di altre testate giornalistiche, locali e nazionali, contenenti analoghe informazioni false ed allarmanti. La donna, invece, si era ressa protagonista del tentativo di issare, insieme ad altre tre attiviste, uno striscione verticale no-vax di grandi dimensioni in occasione della visita del Presidente della Repubblica lo scorso 20 maggio a Medolla. 

Sono in corso approfondimenti investigativi volti all'identificazione di altri complici sulla scorta dei dati memorizzati sui numerosi dispositivi telefonici ed informatici rinvenuti e sequestrati a due indagati. 

Scritte no-vax sulla sede dell'Agenzia delle Entrate di Modena - 03/08/2022

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