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Cronaca Mirandola

Vittima di violenza domestica, denuncia il marito e ottiene un assegno

Un percorso complesso svolto in collaborazione con istituzioni locali e associazioni di sostegno, che ha portato la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati a stanziare 8mila euro per una donna di Mirandola

Dopo ripetuti episodi di aggressione, ha avuto il coraggio di denunciare il marito e allontanarsi da lui assieme al figlio di un anno. La signora si è rivolta ai Servizi Sociali del territorio che, assieme al Servizio Tutela Minori, l’hanno accolta e accompagnata nella sua scelta di denunciare il reato, lasciare la casa e chiedere la separazione. Quindi il Comune di Mirandola si è rivolto alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati. Le assistenti sociali, insieme alla signora e alla Casa delle Donne contro la violenza di Modena hanno redatto un “progetto di autonomia” che, una volta sottoposto al vaglio dei garanti della Fondazione, ha ottenuto un contributo di 8 mila euro.
    
Questa la sintesi del percorso seguito da una donna di Mirandola, premiata dalla Fondazione con un sostegno economico, che ha ritirato nei giorni scorsi insieme alla già Assessore alle Pari Opportunità Anna Martinelli, alla responsabile dei Servizi Sociali Gloria Bulgarelli, all'assistente sociale Maria Chiara Mantovani. La direttrice della Fondazione, Lucia Biavati, si è congratulata per il progetto presentato e ha illustrato le azioni e la volontà della Regione Emilia Romagna, che è rimasta l’unica Regione in Italia ad aver mantenuto un impegno così forte nei confronti delle vittime dei reati, che spesso si trovano a dover subire dopo il reato anche l’isolamento che si viene a creare in seguito alla denuncia, fornendo un piccolo aiuto per un progetto di ripartenza.

La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, presieduta da Sergio Zavoli e diretta da Lucia Biavati, ha sede a Bologna e dal 2004 si occupa di fornire sostegno economico e assistenza a chi ha subito un reato grave: dalla violenza sessuale alle aggressioni, dai maltrattamenti allo stalking, fino agli omicidi. Soci fondatori sono la Regione, le Province e i Comuni capoluogo.

“Al di là del valore economico in sé – ha aggiunto l’assistente sociale Maria Chiara Mantovani – questo assegno rappresenta un punto di partenza per consentire alla vittima di ricominciare da capo, con la sicurezza e la tranquillità di sentirsi parte di un progetto su cui diversi operatori stanno lavorando e su cui sono state anche investite delle risorse”.

È la prima volta che il Comune di Mirandola presenta il caso di una cittadina alla Fondazione. Nel rispetto della privacy della vittima, i servizi sociali hanno deciso di rendere nota la vicenda per far sapere a chiunque si trovasse a subire violenze che esiste una rete di aiuto e di sostegno e la possibilità di ottenere un aiuto concreto per investire in un nuovo progetto di vita.

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