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Cronaca Sassuolo

Falso in bilancio e abuso d'ufficio nella gestione SGP, tre dirigenti denunciati

La Finanza scopre irregolarità nei bilanci della Sassuolo Gestioni Patrimoniali Srl, che a partire dal 2006 avrebbe nascosto le perdite per avere accesso a crediti bancari e agito senza consenso del Consiglio Comunale. Stimato un danno erariale di 40 milioni

Svolta clamorosa nella complessa vicenda della Sassuolo Gestioni Patrimoniali Srl, da lunghi mesi al centro dello scontro politico e sindacale nella città del Campanone. La Guardia di Finanza di Modena ha recentemente concluso un’attività di indagine di polizia giudiziaria, delegata dalla Procura della Repubblica, che ha permesso di scoprire una serie di irregolarità nei bilanci d’esercizio di SGP.

Si tratta di ipotesi di reato molto gravi, collegate alle vicende che hanno portato la stessa società ad uno stato di insolvenza, conclamatosi con l’esposizione nei conti del 2013 di una perdita di oltre 23milioni di euro, tanto da indurre gli organi societari a presentare al Tribunale di Modena la richiesta di ammissione alla procedura di Concordato Preventivo in continuità. Come noto, la SGP, interamente partecipata dal Comune di Sassuolo, ha ottenuto nel tempo la gestione in proprietà o in concessione dei beni rientranti nel patrimonio dell’ente locale, per un valore complessivo di circa 400milioni di euro.

In particolare, dalle attività investigative svolte, coordinate dal Pubblico Ministero dott.ssa Katia Marino, è emerso come i manager di SGP Srl, con l'intento di agevolare l’ottenimento dei necessari finanziamenti, avrebbero artificiosamente occultato, a partire dall’anno 2006, le perdite d’esercizio conseguite dalla società che, in assenza di adeguate risorse in entrata, avrebbero già dovuto naturalmente emergere dai bilanci societari fin dai primi anni di gestione del patrimonio comunale. In buona sostanza ci si troverebbe davanti ad una non corretta patrimonializzazione delle spese sostenute per gli interventi di manutenzione ordinaria degli immobili che, al contrario, avrebbero dovuto essere imputate nel conto economico tra i normali costi di gestione.

Oltre che attraverso i questi artifici contabili, l’accesso a mutui e finanziamenti bancari sarebbe stato possibile in virtù delle garanzie prestate con “lettere di patronage”, assimilabili a vere e proprie garanzie fideiussorie, emesse a firma del dirigente pro-tempore dei servizi finanziari del Comune di Sassuolo. Un'iniziativa personale presa senza alcuna preventiva delibera da parte del Consiglio Comunale, così come previsto del Testo Unico sugli Enti Locali, esponendo quindi l’ente locale garante al rischio di escussione in caso di insolvenza della società debitrice. 

A conclusione delle attività investigative, il dirigente comunale che risulta aver firmato le lettere di patronage è stato dunque deferito per l’integrazione del reato di abuso d’ufficio, mentre due amministratori pro-tempore di SGP Srl sono stati altresì denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di falso in bilancio.

Sulla base alle risultanze delle indagini al momento sviluppate, le Fiamme Gialle modenesi hanno provveduto inoltre ad inviare a carico dei soggetti denunciati una segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti, ravvisando un potenziale danno erariale per un valore superiore ai 40 milioni di euro in detrimento del Comune di Sassuolo, pari al valore residuo dei debiti contratti dalla SGP nei confronti degli Istituti di Credito finanziatori.  

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