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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Attacchi hacker ai siti di scuole e istituzioni, 15 giovani denunciati

Sono arrivate fino a Modena le ricerche della Polizia Postale, che ha sgominato in queste ore alcune crew di hacker, denunciando 15 persone tra cui un modenese

Avevano preso di mira i sistemi informatici di enti locali, scuole, infrastrutture ed aziende private, portando scompiglio. Ma le incursioni informatiche di alcune crew (gruppi) di giovani pirati informatici sono state interrotte dalle indagini della Polizia, che ha portato a termine nelle ultime ore una massiccia operazione, grazie alle competenze della Polizia Postale.

Sono 15 le persone denunciate al termine delle indagini, nel corso delle attività coordinate dalle Procure della Repubblica di Roma, Perugia e di quelle presso il Tribunale per i minorenni sempre del capoluogo umbro. Gli hacker dovranno rispondere del reato di “concorso nel danneggiamento di sistemi informatici, nell'interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, per accesso abusivo a sistemi informatici, e per danneggiamento di dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o altro Ente pubblico o di pubblica utilità”. Le perquisizioni hanno interessato 10 regioni italiane e sono stati sequestrati diversi computer e altri dispositivi informatici.

La Polizia ha denunciato anche una persona residente a Modena, insieme ad altri 'colleghi cibernetici' di Roma, Monza, Milano, Napoli, Ancona, Torino, Verona, Udine, Brindisi, Teramo e Varese.

Le indagini sono sdoppiabili in due diversi filoni. Il primo riguarda la crew nota come anonymous iag, nata presumibilmente nel settembre del 2012 e "formata da cinque sedicenti hacktivisti dediti ad attacchi informatici nei confronti di istituzioni ed infrastrutture critiche". Tra i siti attaccati figurano il portale della stessa Polizia Postale commissariatodips.it, i siti delle Camere del lavoro in Lombardia, della UIL e della Fiom, i siti esercito.difesa.it, dps.tesoro.it, urp.cnr.it e quello dell'Agenzia del Territorio. Il gruppo prende il nome dal più grande e noto collettivo anonymous, con l'aggiunta dell'acronimo "iag" che sta per "italian anonymous group".

La seconda tranche coinvolge invece la crew 'thc squad', composta anche da minorenni, che aveva preso di mira i siti web degli istituti scolastici di Perugia. I pirati informatici agivano secondo uno schema ben preciso e collaudato: “Dopo aver attentamente individuato gli obiettivi ed attaccato i siti acquisendo le credenziali di accesso, si introducevano abusivamente - spiegano gli inquirenti - all'interno dei web server e dei database, copiando i dati personali degli utenti e modificando il contenuto delle pagine web, sì da ostacolarne la normale e corretta successiva consultazione". Gli attacchi rivendicati sono oltre 150.

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