Papa Francesco a Carpi, doni e messaggi anche dalla comunità musulmana
Tra messaggi e doni in occasione della visita a Carpi e Mirandola, le varie anime della comunità musulmana hanno espresso il proprio saluto al Santo Padre
Una lettera in cui Bahija Meski, ringraziandolo, chiede a Papa Francesco di aiutare a sensibilizzare la società affinché anche le donne di fede musulmana che scelgono liberamente di portare il velo non subiscano discriminazioni sul luogo di lavoro e negli altri ambiti della loro quotidianità; il libro di Muhammad Tahir Ul Qadri ‘Introduzione alla fatwa contro il terrorismo e attentati suicidi, donato da parte di Iqbal Muhammad Shah, rappresentante dell’associazione Minhaj-ul-Qran (La Retta Via) che, a livello internazionale, si spende per testimoniare i valori di pace e fratellanza attraverso incontri e concreti gesti di solidarietà, avvenuti anche in occasione dell’emergenza causata dal sisma del maggio 2012; una missiva che – citando dei brani di Victor Hugo, Papa Giovanni XIII e Tommaso da Kempis ribadisce – tramite il Presidente Merri Mouloud e il Segretario Mohsen Briki, lo sforzo dell’associazione Comunità musulmana di Carpi in favore di integrazione, umanità e convivenza: sono molteplici le manifestazioni di vicinanza e le attestazioni di stima indirizzate da parte delle varie anime della comunità di fedeli musulmani a Papa Bergoglio in occasione della visita del Pontefice a Carpi e Mirandola lo scorso 2 aprile.
“I messaggi e i doni per Papa Francesco – sottolinea il Presidente della Consulta per l’Integrazione dei cittadini stranieri dell’Unione Terre d’Argine, Ousmane Cisse – sono il segno tangibile di come non soltanto il dialogo, ma anche la fratellanza tra persone di diverse fedi religiose siano possibili. Costruire un futuro di pace è compito che spetta a tutti gli uomini di buona volontà, come quelli che, in rappresentanza delle varie associazioni, siedono al tavolo della Consulta. Questi gesti, uniti a una concreta prassi quotidiana, sono la migliore risposta a ogni integralismo e violenza. Al Santo Padre il saluto e la stima della Consulta tutta, che non può che ammirare profondamente i suoi ripetuti pronunciamenti in favore dell’accoglienza e della solidarietà”.
