Madre e figlia uccise, il dolore e la rabbia di una tragedia annunciata
Il duplice femminicidio di Castelfranco Emilia affonderebbe le sue radici in una situazione familiare complessa della quale anche le Forze dell’Ordine sarebbero state al corrente. Fermato il marito
Due colpi di arma da fuoco allo scoccare del mezzogiorno, al primo piano di una villa di Via Cassola di Sotto, nella frazione di Cavazzona di Castelfranco Emilia. In pochi istanti, madre e figlia sono state uccise: a compiere il folle gesto, sembrerebbe essere stato proprio l’uomo che avrebbe dovuto amarle.
Renata Alexandra Trandafir aveva solamente 22 anni e tutta la vita davanti. Aveva frequentato l’Istituto Cattaneo a Modena, indirizzo moda, e si era subito data da fare per trovare lavoro: avrebbe dovuto avere un colloquio anche oggi, ma il futuro le è stato rubato prima che vi si potesse affacciare.
La madre Gabriela, 47enne di origini rumene, si era trasferita a Castelfranco da tempo, condividendo la sua vita e quella della figlia Renata – nata da una precedente relazione – con quello che parrebbe essere poi diventato il suo aguzzino. Di lei non si hanno informazioni, né si conoscono le abitudini: sembra infatti che soltanto di rado avesse il permesso di uscire di casa.
Salvatore Montefusco, ex imprenditore edile titolare di un’azienda fallita da tempo, aveva sposato Gabriela diversi anni fa. Dal loro matrimonio, poi naufragato, era nato un figlio, oggi 14enne, superstite della follia omicida.
Madre e figlia uccise a colpi di pistola in una villetta di Castelfranco, fermato il marito
La ricostruzione dei fatti
Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che i colpi di pistola siano stati esplosi al termine di una furiosa lite, udita anche dai vicini. Sarebbero stati loro, infatti, ad avvertire per primi le Forze dell’Ordine, che avrebbero poi ricevuto anche la chiamata dello stesso Montefusco, reo confesso.
Quando i Carabinieri sono giunti sul posto però, ormai non c’era più nulla da fare. Salvatore Montefusco è stato fermato e trattenuto in caserma per essere ascoltato, mentre il medico legale preposto ha constatato il decesso per colpi d’arma da fuoco delle due donne.
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I precedenti
Da quanto si apprende, dalle mura della villa di Via Cassola di Sotto non era la prima volta che trapelavano grida sintomatiche di una situazione di profondo disagio, della quale sarebbero state al corrente anche le Forze dell’Ordine, intervenute più di una volta.
Sembrerebbe che Gabriela, infatti, avesse più volte denunciato la situazione di soggezione psicofisica nella quale versava, nell’inerzia di chi avrebbe potuto intervenire. Anche Renata, seppur timidamente, avrebbe confidato alle amiche di nutrire un profondo timore del marito della madre.
Questa paura si sarebbe acuita in vista della sentenza di separazione, sulla quale il tribunale avrebbe dovuto pronunciarsi proprio nella giornata di domani. In ballo c’era infatti la casa coniugale, dalla quale le donne avevano paura di essere cacciate.
Intorno a quella villa immersa nel verde, aleggia oggi un’aria carica di dolore, rabbia, sconforto. Ci si chiede se si sarebbe potuto prevenire un gesto che non ha la possibilità di essere curato, ci si chiede quale sia il limite da superare perché un fatto possa essere ritenuto degno di attenzione, quale sia il discrimine tra inerzia e intervento: peccato che ormai, la risposta, non conti più.
Le parole del sindaco di Castelfranco
"Sgomento! E' quello che provo dopo aver appreso la notizia del duplice omicidio di due donne avvenuto nelle scorse ore nel nostro Comune. Quanto accaduto è inammissibnile, ingiustificabile: esprimo a nome di tutta la Città la più ferma condanna", ha commentato il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano.
"Desidero esprimere altresì la mia più totale solidarietà e vicinanza ai famigliari delle vittime e anche ai vicini di casa, a loro volta certamente turbati da un episodio così efferato - ha aggiunto il primo cittadino - Piena e incondizionata fiducia nel lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia, certo che sapranno assicurare alla Giustizia l'autore di questo ennesimo e gravissimo episodio di violenza contro due donne".