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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Escursioni Estive | A piedi nel Parco del Frignano, gli itinerari dai panorami più suggestivi

Tra fiumi, laghi, boschi e cime rocciose, il Parco del Frignano è una delle zone montane più ricche e variegate d'Italia. Ecco gli itinerari dai panorami più incredibili e suggestivi

Il Parco del Frignano è uno dei luoghi più suggestivi dell'Appennino Tosco-Emiliano, un territorio ricco di profumi, paesaggi e diversità naturali. Per far conoscere meglio le montagne modenesi, ecco gli itinerari con i panorami più suggestivi del Parco del Frignano.


IL PANORAMA PIU' BELLO DEL MONTE CIMONE. E' uno degli itinerari più lunghi del Parco, ma è sicuramente tra i più ricchi per varietà di piante, di paesaggio e di attività fisica disponibile. E' l'escursione perfetta per chi desideri scoprire il monte Cimone, la cima più alta dell'Appennino Tosco-Emiliano, dagli ambienti incontaminati e suggestivi. Il percorso parte da Bellagamba, piccola comunità vicino a Fiumalbo, e seguendo il tracciato del CAI 493 si guada Rio Acquicciola, per poi salire lungo il dorsale sud-ovest del Monte Lagoni. Lì sono visibili proprio in questo periodo, cioè nella tarda estate, fioriture di calluna e carlina bianca. A circa 1.700 metri di altitudine il sentiero esce improvvisamente dal bosco e si alternano praterie a fasce rocciose. Si prosegue verso nord sul sentiero CAI 447 su un terreno argilloso e nerastro, si sfiora la sommità del Monte Piazza prima di incontrare nuovamente le rocce arenacee nella cresta rocciosa che sale ripidamente fino al Monte Cimoncino. Da qui al Cimone è un breve saliscendi fino alla cappella dedicata alla Madonna della Neve. Consigliaom una giornata limpida, perché permetterà di vedere tutta l'Italia settentrioale e gran parte di quella centrale, comprese le isole dell'arcipelago toscano e la Corsica, ma non solo, con l'aiuto di un binicolo la vista si estenderà fino all'Istra, alle cime alpine a sud est fino al Monte Amita e al Terminillo. 

IL PERCORSO TRA CASCATE E PAESAGGI MODELLATI DALL'AZIONE GLACIALE. Il percorso dai Taburri di Fellicarolo al Libro Aperto è un percorso estremamente interessante sotto molteplici aspetti: le suggestive cascate, fra cui quelle del Doccione e quella del Fosso di Serralta e i paesaggi modellati dall’azione glaciale. Le vaste brughiere  in autunno si colorano di rosso acceso proprio per la massicica presenza di piante di mirtillo, accompagnati dai fischi d'allarme delle marmotte che si odono bene nelle praterie d’alta quota o tra i giganteschi faggi, spesso contorti in forme bizzarre dai fulmini e dall’inclemenza degli elementi. Il percorso parte dall'area attrezzata dei Taburri e prosegue lungo i sentieri CAI 433 e 445. Dopo aver guadato il torrente Doccione inizia la ripida salita nella faggetta, giungendo a costeggiare la sommità del Monte Seruca da dove ha inizio la parte panoramica del percorso. Lì saranno i vostri occhi a ringraziarvi della fatica fatta.

DAL LAGO SANTO AL MONTE RONDINAIO. Il percorso dal Lago Santo al Monte Rondinaio per Foce Giovo è forse uno dei più frequentati ed un motivo ci sarà, anzi anche più di uno. Si tratta di un itinerario alla scoperta dell'alta valle delle Tagliole, il settore più alpestre del Parco. L'itinerario si svolge lungo un crinale alto, roccioso, continuo, con un campionario di morfologie glaciali molto ampio. Si possono ammirare depositi morenici, conche in cui si annidano splendidi laghetti, rocce montonate e circhi delimitati da ripide scarpate, sino ai rock glaciers. L'escursione inizia presso il parcheggio sottostante il Lago Santo, lungo il sentiero CAI 523 in direzione del Lago Baccio. Superato l'emissario del Lago Baccio il percorso continua in una faggeta che conclude presso pianoro delle Gore, ricco di acque sorgive e acquitrini con un'interessante vegetazione palustre. Comincia poi una ripida salita in ambiente aperto fino a Foce Giovo. Il tracciato percorre quindi il sentiero 00  attraversando pendii detritici cosparsi di massi. Dal punto in cui si incrocia il sentiero 517 lo sguardo si apre sul circo del minuscolo Lago Torbido che ospita una cospicua colonia di marmotte. Si sale ancora più in alto fino alla cima del Monte Rondinaio. In questo punto il percorso è piuttosto esposto e richiede un minimo di attenzione. Dalla vetta lo sguardo si apre su tutta la Garfagnana e sulle Alpi Apuane. L'ultima parte del percorso scende lungo la cresta orientale del Monte fino all'incrocio col sentiero CAI 523, dove si volta a destra discendendo per il vallone glaciale, fra praterie, brughiere a mirtilli, rocce montonate e copiosi ruscelli. 

LE ZONE DI SAN GEMINIANO E LE MACCHERIE. Si tratta di una passeggiata piuttosto breve, in gran parte su comode piste forestali, che attraversa i territori occidentali del parco al confine con l’Alto Appennino reggiano. Le quote sono basse e la brevità del percorso consente anche alle famiglie con bambini più piccoli di raggiungere la meta senza problemi. Il percorso è tanto breve quanto variegato nel tipo di paesaggio. Infatti si passa dall'immersione completa nella natura ad una visita al vicino borgo di San Pellegrino in Alpe, splendido balcone panoramico sulla Garfagnana e sulle Alpi Apuane, dove si trovano l’antico ospizio che, fino dall’alto Medioevo, dava rifugio a viandanti e pellegrini e il “Museo della campagna e della vita di ieri”. Il sentiero inizia al Passo delle Radici e abbandonata la segnavia prosegue in lieve discesa lungo la pista forestale fino alla radura di San Geminiano, infatti ai margini dei prati si nota la piccola cappella dedicata al santo modenese. Il percorso continua in modesta salita attraversando una faggeta fino alle Maccherie, dove sorge un piccolo rifugio forestale. L’area è estremamente interessante per la presenza di una torbiera e il panorama è tipicamente di media quota, in un'alternarsi di boschi e rocce.

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