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Cronaca

Aggressioni e minacce ai medici, l'Ordine presenta un esposto in Procura

Già emersi tredici episodi da inizio anno. Una escalationn legata soprattutto alla vaccinazione e alla richiesta di esenzione, che ha portato forti tensioni fra i medici di famiglia e i pazienti convintamente no-vax

Il Presidente dell’Ordine dei Medici, dottor Carlo Curatola, si è recato lunedì di persona presso gli uffici della Procura della Repubblica di Modena, per depositare l’esposto che documenta le istanze più significative provenienti dai medici modenesi, da sottoporre all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

Il tema è statao più volte sollevato negli ultimi mesi, dopo diversi fatti di cronaca che hanno visto i medici vittime di aggressioni e minacce. Sono ventuno le segnalazioni censite dall'Ordine nel 2021, tredici quelle già emerse tra Gennaio e la prima settimana di Febbraio di quest'anno. Un trend che non può lasciare indifferente chi ha il compito di rappresentare il disagio che la professione si trova ad affrontare quotidianamente nell’esercizio del proprio dovere, a tutela della salute della comunità.

“Con l’insediamento dell’Osservatorio provinciale sulla violenza, l’Ordine dei Medici di Modena ha di fatto compiuto una scelta politica - sostiene il Dott. Curatola - che impone e rinnova alcune responsabilità al nostro Ente. Le segnalazioni da parte dei colleghi di episodi riconducibili ad eventi sentinella in tema di violenza, non possono essere relegate ad un censimento passivo. Il significato dell’esposto coincide con il dovere di sottoporre all’attenzione delle autorità competenti le segnalazioni pervenute alla nostra attenzione specie se le stesse rechino lo stigma di un reato penale”.Fra le fattispecie prevalenti giunte al nostro Osservatorio e rappresentate nell’esposto, spicca una crescente ed intollerabile sequela di atti volti a sollecitare, indurre e/o coartare i Medici di Medicina Generale al rilascio di certificazioni valide ai fini dell’esenzione dall’obbligo vaccinale. Richieste avanzate dagli interessati sia personalmente che tramite i propri legali, spesso con modalità e toni sfocianti nel turpiloquio e/o sotto forma di diffida legale con tanto di preannunciata azione legale in caso di mancato ottenimento della certificazione richiesta".

Quella della vaccinazione è sicuramente la tematica di più stretta attualità: “In relazione alle funzioni esercitate dal medico di medicina generale di rilascio di certificazione medica su disposto normativo che lo designa ed onera ad assumere a svolgere questo ruolo, in un inequivoco pubblico interesse, si crede possa fondatamente ritenersi che quest’ultimo, nell’esercizio delle sue funzioni, possa considerarsi quale pubblico ufficiale. Sarà in ogni caso compito dell’Autorità Inquirente stabilirlo. In tal caso - conclude il Presidente Curatola – potrebbe anche configurarsi, nelle esposte fattispecie, l’ipotesi di reato di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale che potrebbe aprire la strada ad una procedibilità d’Ufficio, superando la necessità di una querela di parte, da sempre ostacolante la perseguibilità degli atti di violenza nei confronti dei medici”.

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