Fiorano Modenese: estorsione a imprenditore, cinque arresti
Eseguite stamattina all'alba cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di un'estorsione ai danni di un imprenditore dall'ammontare di 30mila euro
Cinque misure restrittive in carcere nei confronti di altrettante persone. Questo quanto eseguito stamane all'alba dai Carabinieri della Compagnia di Sassuolo nei confronti dei presunti responsabili di un'estorsione ai danni di un imprenditore di Fiorano Modenese. Mandante delle intimidazioni un 57enne modenese che, incaricando quattro uomini di età compresa tra i 29 e i 63 anni provenienti da Puglia, Sicilia e Campania, pretendeva la consegna di una somma pari a 30mila euro in contanti come presunto risarcimento per un contenzioso.
L'indagine dei Carabinieri ha preso piede lo scorso gennaio quando, esasperato dalle continue intimidazioni, un imprenditore attivo nel settore degli autotrasporti, ha provveduto a sporgere denuncia. Nel giro di circa un anno a mezzo, l'uomo aveva subito l'incendio di un furgonato, di una Opel, di un autocarro e di una Fiat Croma. Quest'ultimo episodio lo ha indotto a rivolgersi all'Arma indicando la cosa come ricollegabile all'attività intimidatoria promossa da un ex dipendente, il 57enne G. P., il quale millantava di dovere ricevere 30mila euro a liquidazione di un servizio prestato. Le indagini e le intercettazioni telefoniche eseguite dai militari hanno permesso di accertare come il principale sospettato, con l'aiuto di alcuni complici, avesse attuato un'attività illecita di "recupero crediti" avvalendosi della violenza e di costanti intimidazioni mezzo lettere anonime, "visite" indesiderate e l'esibizione di un'arma rivelatasi poi una pistola giocattolo.
Le indagini dei Carabinieri, inoltre, hanno portato alla scoperta di altre vittime: nel dettaglio, sei persone (piccoli imprenditori, artigiani, commercianti), erano caduti nella spirale di violenza e intimidazioni. Il mandante e i suoi riscossori erano arrivati a sviluppare una rete capace di esigere dalle vittime un ammontare di 150mila euro. Il metodo utilizzato era tipico della criminalità organizzata, ma, come appurato dagli investigatori, i malviventi non hanno millantato alcuna appartenenza ai clan camorristici e ndranghetistici. Una volta chiuse le indagini, la banda di estorsori è stata tratta in arresto con l'accusa di estorsione in concorso.