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Cronaca Formigine

Omicidio Gozzoli, arrivato in Italia il 20enne arrestato in Romania

E' il principale indagato, ma avrebbe agito con un complice non ancora reperito all'estero. L'accusa è quella di omicidio volontario e di rapina. Fondamentali per le indagini i pagamenti effettuati con la carta rubata alla vittima

E' arrivato all'aeroporto di Roma Fiumicino questa mattina, scortato dal personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, il 20enne rumeno arrestato il 24 aprile scorso nel paese di origine in quanto ritenuto responsabile dell'omicidio di Alessandro Gozzoli, il 41enne trovato senza vita nella sua casa di Casinalbo oltre due mesi fa.

Lo straniero è stato arrestato in esecuzione di Mandato d'Arresto Europeo emesso il 14 aprile dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica. E' indagato insieme ad un connazionale, tuttora latitante, per i reati di omicidio volontario, rapina aggravata ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento.

Le indagini

Si ipotizza quindi che la morte del 41enne, trovato legato manie e piedi al letto, sia avvenuta nel contesto di una rapina. Dall'appartamento formiginese, trovato a soqquadro, mancavano alcuni effetti personali, tra i quali anche alcune carte di pagamento. L'autovettura Lancia Y della vittima sarebbe stata sottratta dagli autori del crimine ed è stata rinvenuta dopo qualche ora dalla scoperta del cadavere (il 10 marzo), abbandonata in un quartiere di Bologna.

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo, supportati dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Modena, hanno permesso di tracciare pagamenti ripetuti con le carte rubate a Gozzoli e di individuare così gli utilizzatori. E' stato possibile ricostruite il percorso effettuato dalla vettura rubata analizzando i filmati di diverse telecamere sul territorio modenese e bolognese. Sono quindi state acquisite immagini dei due indagati, successivamente riconosciuti da alcuni testimoni. Questi gli elementi chiave che secondo gli inquirenti inchioderebbero il 20enne rumeno e l suo complice connazionale.

L'ipotesi di un omicidio volontario troverebbe conferma nella relazione dell'esame autoptico: il consulente tecnico incaricato dalle autorità ha riscontrato la rottura di tre anelli tracheali della vittima, compatibili con un quadro asfittico. 

Nel corso delle indagini, come detto, è emerso che il 10 marzo i due indagati avrebbero utilizzato le carte di Gozzoli per ripetuti piccoli pagamenti, evitando cosi l'inserimento del codice pin, arrivando persino ad installare sul loro telefono cellulare un accessorio per effettuare transazioni contactless ed accreditarsi fino a 115 euro. Il giorno successivo, 11 marzo, i due indagati erano fuggiti dall'Italia rendendosi irreperibili. 

L'arresto

L'individuazione del 20enne in Romania è stata possibile grazie all'immediato supporto del Desk italiano del servizio di cooperazione giudiziaria in materia penale Eurojust, nonché attraverso l'attivazione dell'Unità italiana della rete europea di ricerca latitanti pericolosi E.N.F.A.S.T. del Servizio per la Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Con la collaborazione delle Unità FAST Rumena e Tedesca, l'indagato è stato identificato e bloccato dalla Polizia rumena alla frontiera di Timisoara, al momento dell'ingresso nel di lui paese d'origine.

A conclusione delle formalità previste dopo il suo arrivo in Italia, il 20enne è stato trasportato presso Il carcere di Sant'Anna a Modena in attesa dell'interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per le Indagini Preliminari. Sono invece ancora in corso le indagini con i partner stranieri per arrivare ad individuare il complice.


 

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