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Cronaca

Scienza, 500mila euro di finanziamento dal Miur per un ricercatore Unimore

Lo studio di Fabio Terzi dedicato a metodi innovativi di analisi della sicurezza alimentare, ottiene un finanziamento di oltre 500mila euro da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Ha ottenuto un finanziamento di oltre 500 mila euro attraverso il programma FIR - Futuro in Ricerca 2013, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, pensato per sostenere ed incentivare progetti di alta innovazione scientifica condotti da giovani ricercatori italiani e favorire il ricambio generazionale all’interno di università ed enti di ricerca.

È il dott. Fabio Terzi, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che si è classificato con il suo progetto al terzo posto su undici finanziamenti ammessi a livello nazionale per una ricerca nel settore delle PE - Physical and Engineering Sciences - Scienze fisiche ed ingegneristiche, dal titolo “Sviluppo di metodi e dispositivi analitici, innovativi e sostenibili, per il controllo della qualità e sicurezza alimentare".

Nei laboratori di via Campi a Modena, il dott. Fabio Terzi si occuperà di sicurezza degli alimenti ovvero di sviluppare metodi e dispositivi analitici nuovi per il controllo rapido, semplice e capillare della qualità del cibo, utilizzando materiali sostenibili ed economici per la realizzazione degli strumenti necessari e di fatto puntando a superare le attuali tecniche e strumentazioni normalmente in uso nei laboratori di analisi chimica, poco sostenibili economicamente, molto sofisticate e più lente.

“La maggior parte degli approcci analitici attualmente in uso - ha spiegato il dott. Fabio Terzi - si basa su metodiche tradizionali sofisticate che richiedono un complesso pretrattamento del campione, lunghi tempi di misurazione presso laboratori dedicati ed un elevato costo per ciascuna analisi effettuata. Il progetto che coordinerò si propone di sviluppare nuovi sistemi di misura ed approcci analitici, basati su sensori amperometrici, che possano nel contempo soddisfare le esigenze di semplicità ed economicità, conservando i requisiti fondamentali di sensibilità, selettività e robustezza. Questi dispositivi saranno in grado di operare direttamente su campioni non trattati o sottoposti ad un minimo pretrattamento, abbattendo costi e rischi di alterazione dei campioni stessi”.

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