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Cronaca Fossalta / Via Emilia Est

Finta prostituta adesca un cliente, il complice lo rapina

I fatti risalgono allo scorso ottobre, ma le indagini hanno permesso ai Carabinieri di individuare e arrestare due giovani di origine albanese, che avevano messo a segno un colpo ai danni di un operaio 50enne in via Emilia Est

Oggi i Carabinieri della Compagnia di Modena, in seguito ad un’indagine scaturita da una denuncia per rapina contro ignoti, hanno tratto in arresto una coppia di albanesi gravemente indiziati di rapina aggravata in concorso: lui K.C. 27enne, lei C.N. 23Enne, entrambi senza fissa dimora, nullafacenti e pregiudicati. Gli arresti sono stati operati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. di Modena su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

I fatti risalgono alla tarda serata del 4 ottobre scorso, sulla via Emilia Est, dove la giovane albanese si trovava a bordo strada fingendosi una prostituta, ma intenzionata a commettere una rapina insieme al suo complice. A cadere nella trappola un automobilista di 50 anni, operaio residente a Sestola, approcciato dalla donna con la promessa di una prestazione sessuale dietro corrispettivo di 50 euro. Poi, non appena caricata in auto la ragazza e raggiunto un vicino luogo appartato da lei stesa indicato, è comparso il complice connazionale che ha malmenato e minacciato il cliente sottraendogli 120 euro e fuggendo via. 

A questo punto la vittima ha chiamato il 112 e successivamente presentato la denuncia contro ignoti, da cui sono state avviate le indagini che hanno consentito di indentificare la prostituta “fasulla” ed il rapinatore e di dimostrare la loro complicità. In fase di cattura i due indiziati sono stati localizzati a Riolo Terme lei e a Ferrara lui, quindi rispettivamente condotti al carcere di Ferrara ed al carcere femminile di Ravenna, in attesa di interrogatorio di garanzia. 

Secondo gli investigatori i due potrebbero essere responsabili di altre rapine commesse con lo stesso modus operandi, ma non ancora note poiché non denunciate dalle vittime. L’invito a chiunque fosse eventualmente rimasto vittima di simili episodi – superato il comprensibile imbarazzo - è quello di presentarsi in caserma per denunciare.      

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