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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Solidarietà, da Modena 10mila euro per i giovani studenti siriani

Garantire un futuro ad un paese dilaniato dalla guerra sostenendo la formazione dei suoi giovani più promettenti: questo l'obbiettivo che si impegna a raggiungere il progetto Siria Futura, promosso da Porta Aperta di Modena insieme alle associazioni di volontariato del territorio

Positivo il bilancio del progetto Siria Futura che in un anno ha raccolto 10mila euro destinati al finanziamento di cinque borse di studio per studenti siriani costretti dalla guerra ad abbandonare gli studi e la loro terra. Il progetto è promosso dal centro di accoglienza Porta Aperta di Modena in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Modena, Csi Volontariato e Piccola Famiglia dell'Annunziata, per sostenere la drammatica situazione dei giovani profughi siriani attraverso un aiuto concreto che punta sulla cultura.

“È pensando al valore della formazione e dell’educazione per costruire un presente di speranza e un futuro di pace che abbiamo deciso di promuovere questo progetto che nel primo anno di attività ha raccolto 10mila euro”, affermano Luca Barbari di Porta Aperta ed Emanuela Carta di Csi Volontariato ringraziando tutte le persone e le reti associative modenesi e non solo che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto che proseguirà nei prossimi mesi.

I fondi raccolti sono stati inviati tramite bonifico bancario alla comunità della Piccola Famiglia dell'Annunziata a Main, in Giordania, incaricata di trasmettere le borse di studio ai cinque studenti meritevoli individuati.

“... Lo stesso giorno che siamo arrivati a casa, sono arrivati poco dopo gli shabbiha (forze speciali del governo siriano che abitualmente fanno rastrellamenti), mi hanno visto in strada mentre stavo andando a comprare delle cose al supermarket e mi hanno arrestato e interrogato – racconta Mohammad, classe 1990, uno dei destinatari delle borse, iscritto nel 2010 al corso di studio in Letteratura francese, facoltà di Lingue e Letteratura - Mi hanno picchiato e torturato quel giorno, sono rimasto con loro fino a sera. Il giorno dopo ho deciso di uscire dalla Siria e venire in Giordania. Mio padre con la scusa che è vecchio e malato, al confine ha detto che io ero il suo badante. Vorrei poter tornare a studiare perché a causa della guerra ho dovuto interrompere gli studi. Inoltre in questo momento non ho un impiego stabile, trovo solo piccoli incarichi provvisori che non mi permettono di pagare le rette universitarie. Ho cominciato a lavorare presto, a 14 anni, per aiutare la mia famiglia e ho lavorato fino agli anni dell'università. Non ho mai voluto lasciare gli studi perché mi piace studiare e voglio avere un'opportunità in più in futuro”.

Wala, classe 1993, altra studentessa a cui è stata assegnata la borsa, racconta che il suo obiettivo nella vita è studiare, non sposarsi o avere un lavoro basta che sia. “Ho fatto molte richieste per ottenere borse di studio ma non ha funzionato. Vorrei continuare a studiare Ingegneria Civile anche se è una facoltà piuttosto costosa qui in Giordania. Sono anche disposta a cambiare indirizzo pur di continuare a studiare”.

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