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Cronaca Pavullo nel Frignano

Lavori stradali: le frane costano alla Provincia oltre 2 milioni di euro

Spesa ingente per ripristinare la viabilità in appennino, mentre ben 1,9 milioni di investimenti restano bloccati dal patto di stabilità. In Consiglio provinciale l'assessore Pagani relaziona sullo stato dell'emergenza

Un “terremoto dolce e continuo”. Così l'Assessore provinciale alle Infrastrutture, Egidio Pagani, ha definito la situazione che interessa il nostro appennino, nel corso del Consiglio provinciale di quest'oggi. In viale Martiri i toni sono giustamente preoccupati, sia per la natura dell'emergenza in atto, sia per i risvolti economici, decisamente rovinosi per le casse dell'ente locale.

“Per ripristinare le normali condizioni di viabilità sulle strade provinciali colpite dalle frane e smottamenti di queste ultime settimane – ha dichiarato Pagani – servono oltre due milioni e 200 mila di euro. Questo per realizzare gli interventi indispensabili di sistemazione e messa in sicurezza dei versanti franati, non appena le condizioni meteo lo consentiranno”.

L'Assessore ha inoltre spiegato che la Provincia sarebbe pronta a partire con oltre una decina di interventi strutturali, progettati da tempo, in altrettanti tratti stradali colpiti da fenomeni di dissesto nei mesi scorsi con un investimento pari a quasi 1,9 milioni di euro; tuttavia, come ha spiegato Pagani “è tutto fermo a causa dei vincoli di spesa imposti da patto di stabilità anche se le risorse ci sono, i progetti pure e le ditte sarebbero pronte a partire, tra l’altro con un notevole beneficio in termini economici in un momento di crisi come questo. Per sbloccare almeno queste risorse abbiamo chiesto un provvedimento urgente alla Regione in attesa che il Governo riconosca lo stato di emergenza prevedendo risorse aggiuntive”.

Il “terremoto dolce” è un fenomeno che desta grande preoccupazione, non solo per le contingenze di queste settimane, ma specialmente sul lungo periodo. Si tratta di fenomeni naturali che esistono da sempre, ma che si stanno aggravando a causa di fattori ambientali e antropici. Lo spopolamento della montagna e l'abbandono dei terreni agricoli ha pian piano sottratto la preziosa attività di consolidamento dei pendii. E qui l'attenzione ritorna sulle risorse e sugli investimenti strutturali. Come spiega ancora Egidio Pagani: “la Regione fino a qualche anno fa distribuiva alla provincia cinque milioni all'anno per rimediare al dissesto, oggi nulla. La provincia investirà 3.800.000 euro per tentare di recuperare le zone colpite, mentre per le strade investiremo 3,6 milioni di risorse di provenienza regionale".

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