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Cronaca Fossalta / Via Emilia Est, 1320

Apre Terracielo, la più grande funeral home italiana

A Fossalta, sull'antica necropoli romana di Mutina, il futuro dei funerali è già realtà. Gibellini: "Aiutiamo chi resta a salutare chi parte, negli Stati Uniti d'America luoghi del genere esistono ormai da decenni"

terracielo-funeral-homeChi è legato ad antiche consuetudini che hanno attraversato indenni generazioni di uomini, si rassegni. Anche il momento dell’estremo saluto è destinato a cambiare per sempre. A farsi ‘moderno’. A Modena, forse per primo in Italia, ci ha pensato Gianni Gibellini a portare la “rivoluzione dei funerali” con la sua ‘Terracielo  funeral home’: un’enorme (5 mila metri quadrati) ‘struttura di commiato’ pensata fin dal 1991. “Negli Stati Uniti d’America luoghi del genere esistono ormai da decenni” spiega Gibellini “ma da noi siamo appena all’inizio, perché la legge in materia è cambiata da poco (nel 2004). Il mio sogno è aprire una grande ‘casa degli addii’ accessibile a tutti, a prescindere da religione e status sociale. Un luogo nuovo, e un modo nuovo, per lasciare i cari estinti, salutarli un’ultima volta con maggior dignità, evitando magari una camera ardente d’ospedale”.

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E il sogno è già diventato realtà. ‘Terracielo’ infatti apre giovedì. “Per garantire a ognuno  la possibilità di esaudire le esigenze concrete che si presentano durante un lutto”. Niente più spostamenti dalla camera ardente alla chiesa dunque, e neppure “la scomodità di tenere un defunto in casa” spiega l’ideatore della ‘funeral home’ “a meno che non lo si voglia”. Il ‘resort’ per funerali, con tanto di camere a tema (quella dei fiumi, del sole, delle rose, degli ulivi, delle stelle e chi più ne ha, più ne metta), infatti, offre tutto il pacchetto completo: camera ardente, funzione religiosa (di qualsiasi confessione), ristorante (150 coperti), bar e parcheggio interrato. Con optional all’avanguardia: come la teleconferenza da tutto il mondo o gli schermi al plasma per guardare le fotografie del compianto a fianco della bara. Solo lasala del commiato’ può ospitare 700 persone, con tanto di gradinata.

Mercoledì il taglio ufficiale del nastro, giovedì invece l’apertura a tutti i cittadini e i visitatori. Quindi, da venerdì, si parte a pieno ritmo. A chi storce il naso, più che altro per il rischio che la ‘funeral home’ diventi un servizio di lusso, Gibellini risponde che “sarà invece accessibile a tutte le tasche e le esigenze, dall’operaio al menager; dal religioso al laico più convinto”. Alquanto singolare, inoltre, il fatto che proprio sotto la nuova modernissima struttura, durante i lavori di costruzione, sia stata trovata parte dell’antica necropoli romana di Modena risalente al I secolo a. C. “Un segno di continuità” scherza qualcuno. In ogni caso, diversi reperti rinvenuti saranno esposti all’interno di ‘Terracielo’ per un mese circa, dentro alcune teche di vetro. A fianco, disegnata su due grandi pannelli, la ricostruzione della necropoli lungo la via Emilia. E vista la casualità, si potrebbe azzardare: da Mutina a Terracielo, l’evoluzione antropologica del rito funerario. 

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