Tecnici Suez, sequestrato dagli operai anche un modenese

Figura anche il modenese Giovanni Gualtieri fra gli otto tecnici italiani sequestrati da cinque giorni in Egitto dai 4mila operai dello stabilimento Cleopatra Ceramics di Suez: questa la clamorosa forma di protesta adottata dai lavoratori per ottenere migliori condizioni di lavoro dal patron del gruppo ceramico Mohamed Abu El Enein.

IL TECNICO MODENESE - Gualtieri, 41enne residente a Cognento, da cinque anni opera come responsabile dell'area egiziana per conto della Smalticeram di Castellarano. Condividono queste ore di tensione anche tre colleghi reggiani e un imolese. In parte collaboratori di aziende del nostro distretto ceramico e in parte liberi professionisti per l'azienda egiziana, i tecnici sequestrati periodicamente si recano all'estero per occuparsi dell'installazione della manutenzione dei macchinari per la produzione di piastrelle.

LIBERAZIONE - La paura è iniziata sabato scorso quando per gli operai è scattato lo sciopero a oltranza con gli operai che hanno chiuso i cancelli della fabbrica e i tecnici sono stati bloccati dentro un salone: stanno bene, possono telefonare, mangiare e recarsi in bagno, ma hanno, eufemisticamente parlando, "solo il disagio" di dovere convivere in otto in uno stanzone. La Farnesina e l'Ambasciatore italiano al Cairo si sono immediatamente messi all'opera per ottenere la liberazione. Da Sassuolo, anche il Sindaco Luca Caselli ha chiesto la liberazione: "Auspichiamo che possano essere liberati al più presto - ha dichiarato il Sindaco - per fare ritorno alle proprie case e alle proprie famiglie. Il Ministero degli Esteri faccia tutto il possibile per far rientrare in fretta a casa",