Era uscito di casa per passare una serata in compagnia di amici presso un ristorante modenese lungo via Emilia. Peccato che fosse costretto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Protagonista di questo episodio di evasione è stato nei giorni scorsi Giuseppe Cardinale, 38 anni: l'uomo è stato scoperto dai carabinieri della stazione di viale Tassoni a Modena. Vedendosi scoperto da una coppia di operatori in borghese, Cardinale si è allontanato rapidamente dal locale per rientrare a casa. Una volta tornato al suo domicilio, è stato sentito dai carabinieri e si è difeso affermando di non avere mai abbandonato l'abitazione e di non essere l'uomo ricercato dai militari. La storia, purtroppo per lui, è crollata come un castello di carte: i riscontri raccolti sono stati confermati dalla Dda di Milano e i militari dell'Arma hanno avuto così modo di procedere nuovamente all'arresto.

Originario di Salerno, Giuseppe Cardinale si era da qualche tempo trasferito in città per essere sottoposto alla misura cautelare dei domiciliari disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano: il 38enne era stato arrestato a ottobre 2012 in seguito a un'inchiesta sui legami tra la ndrangheta e la politica lombarda, inchiesta che poi portò all'arresto dell'assessore regionale Domenico Zambetti. Cardinale venne arrestato con l'accusa di ricettazione, falso, contraffazione e riciclaggio con l'aggravante del metodo mafioso: il suo ruolo nell'ambito dell'organizzazione criminale era, per l'appunto, quello di riciclare denaro. Stando alle indagini della Dda milanese, il 38enne sarebbe legato alla cosca dei Mancuso di Limbati (Vibo Valentia) e Morabito-Bruzzaniti di Africo (Reggio Calabria).