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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Via Arquà

Fondi alla sanità privata, l'Hesperia denuncia la Regione per concussione

Gravi capi di imputazione formulati dal gruppo Garofalo ai danni dei vertici regionali: sarebbero stati gonfiati i finanziamenti a due cliniche private di Bologna e Reggio. Dura replica dell'Assessore Lusenti: "Tutto falso, è diffamazione"

Accuse pesantissime che, se accertate, potrebbero essere un colpo durissimo per l'Amministrazione regionale. Il campo di indagine è sempre quello che ha visto i maggiori scandali nella cosa pubblica regionale dal nord al sud del Paese: la sanità. Il caso preciso riguarda l'esposto fatto alla Procura di Roma dal gruppo Garofalo, ben conosciuto a Modena per la proprietà della clinica Hesperia. I legali – stando a quanto dichiarato a Il Resto del Carlino - parlano di concussione, abuso d'ufficio e violenza privata, di cui si sarebbero macchiati i vertici regionali, nelle persone del Presidente Errani, l’assessore Carlo Lusenti e il direttore generale dell’assessorato alla Sanità Tiziano Carradori.

L'attività incriminata riguarderebbe le cliniche private che godono di un accreditamento presso la Regione per lo svolgimento di operazioni altamente specialistiche di cardiochirurgia. Sempre secondo i titolari dell'Hesperia, la Regione sarebbe infatti colpevole di aver pagato a due cliniche private delle prestazioni inesistenti, per coprire l'over budget prodotto da una terza clinica afferente allo stesso gruppo. Sullo sfondo quindi vi è la concorrenza fra il gruppo Garofalo e il Gruppo Sansavini, che gestisce le tre case di cura imputate: Villa Torri a Bologna (216 interventi, su 420 pagati), Villa Salus Hospital a Reggio Emilia (109 interventi, su 255 pagati) e Maria Cecilia Hospital a Ravenna, quest'ultima “troppo” attiva (912 interventi, su 780 pagati). Inoltre, parrebbe che Torri e Salus non possiedano neppure i requisiti per potere ricevere i fondi regionali, in quanto non realizzano almeno 300 interventi l'anno, ma che questi finanziamenti siano percepiti ugualmente.

La parola passa perciò alla Procura, sollecitata ad accertare queste ipotesi gravissime. Intanto dalla Regione Emilia-Romagna arriva la prima replica feroce dell'Assessore Carlo Lusenti, che rispedisce tutto al mittente: “Tutto ciò è falso - dichiara Lusenti - oltre che gravemente diffamatorio. Ma di questo, chi ci ha rivolto queste irricevibili accuse, risponderà nelle sedi opportune. Attendiamo di prendere visione dell’esposto e ci riserviamo ogni iniziativa a tutela delle nostre persone e dell’Amministrazione regionale, rispetto a rilievi che ci appaiono diffamatori e calunniosi”.

In merito ai fatti, l'Assessore richiama procedure formalmente differenti: “La Regione Emilia-Romagna non attribuisce budget alle singole case di cura accreditate, né compra prestazioni da un ospedale privato piuttosto che da un altro, ma fissa di volta in volta i volumi di attività e il corrispondente tetto massimo di spesa da assegnare alle quattro cliniche, ma la suddivisione a carico delle singole strutture viene definita nell’ambito dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), che effettua monitoraggi trimestrali su produzione e fatturato. Mai sono state acquistate prestazioni dai singoli erogatori definendo un budget di struttura – sottolinea Lusenti – E’ incomprensibile, quindi, il rimando a sospette assegnazioni di struttura. Inoltre i dati citati da Hesperia sugli interventi erogati dalle altre strutture non corrispondono assolutamente con il totale delle prestazioni acquistate dalla Regione”.
 
In attesa delle verifiche che la Giustizia riterrà opportuno realizzare, il dibattito approderà anche in Assemblea Regionale, attraverso un'interrogazione ad hoc rivolta alla Giunta dal consigliere del PdL Andrea Leoni.

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