Furto di orologi Rolex in gioielleria, incastrati da un'impronta digitale
Un lavoro certosino della Scientifica del Commissariato di Carpi ha permesso di dare un nome e un cognome ai due ladri di nazionalità serba che colpirono presso il negozio Blondi ben 3 anni e mezzo fa
A ben 3 anni e mezzo di distanza dai fatti è stato possibile riaprire un caso di furto ai danni della Gioielleria Blondi di corso Alberto Pio a Carpi. Nell'ottobre del 2014, infatti, due stranieri riuscirono a mettere a segno un "furto con destrezza", impossessandosi di alcuni orologi marca Rolex dal valore di ben 40.000 euro. Uno dei due criminali entrò come un normale cliente e chiese di visionare gli oggetti spiegando di voler fare un regalo ai genitori, poi in un attimo afferrò il prezioso Rolex e fuggi via: un'operazione resa possibile da un complice che si era fermato sulla soglia del negozio e aveva tenuto bloccata la fotocellula della porta di sicurezza.
In quella circostanza la Scientifica riuscì a rilevare l'unica impronta lasciata dal criminale, che aveva appoggiato il dito sul catalogo dei prodotti mostratogli dalla commessa. Un minuscolo dettaglio che però ha permesso di ricavare un'impronta utile, che però non trovò alcuna corrispondenza nelle banche dati delle forze dell'ordine.
La svolta è arrivata lo scorso gennaio, quando un nuovo controllo del database ha permesso di identificare il colpevole. Il ladro era infatti stato bloccato e fotosegnalato dalle autorità per due successivi crimini, due rapine in gioielleria commesse a Bologna e a Parma con metodo analogo. Altri accertamenti e la visione delle telecamere hanno poi permesso di scoprire anche l'identità del complice.
Si tratta di due cittadini serbi di 29 e 32 anni, entrambi denunciati alle autorità. I due sono però al momento irreperibili, in quanto hanno lasciato l'Italia. Servirà quindi un mandato di cattura internazionale per poterli assicurare definitivamente alla giustizia.