Quasi il 2% dei modenesi ricorre ai servizi dei centri di salute mentale
Nel 2011 sono stati oltre 11mila i modenesi che hanno avuto a che fare con gli 8 centri di salute mentale del territorio. Le donne sono più della metà degli utenti (58%), mentre aumentano i casi di richieste di aiuto per nevrosi
I modenesi non se la passano benissimo: tra la crisi, l’inquinamento, il carovita e il terremoto ad accusare il colpo, prima ancora dei portafogli, sono gli equilibri mentali dei cittadini geminiani. Nel corso del 2011 infatti sono aumentati dell’1,9% i residenti che si sono rivolti ai centri di salute mentale, in tutto 8, di Modena e provincia.
Si tratta in totale di 11.000 utenti, non certamente pochi, che hanno chiesto assistenza per i motivi più vari, ma sono sostanzialmente due sono i dati che saltano più all’occhio: il 58% degli assistiti è di sesso femminile, e la fascia d’età più rappresentata è tutto sommato abbastanza giovane, dai 35 ai 44 anni, sia per gli uomini che per le donne. I giovani e giovanissimi occupano soltanto il 5% del totale degli assistiti, a conferma del fatto che i disagi sorgono in età più tarda rispetto a quella che ci si aspetterebbe.
L’indagine ha poi approfondito quanti siano stati i modenesi che nel corso del 2011 hanno avuto il primo contatto con i centri di salute mentale: 4202 persone in totale, in cui aumenta la percentuale di giovani nella fascia di età 18-24, che arriva al 7,6%, mentre i 35-44enni continuano a rappresentare la fascia più ampia del campione (22,8%). La maggior parte delle nuove richieste di aiuto presentate nel corso dell’anno passato hanno riguardato soprattutto le diagnosi di nevrosi ((formulata nel 46% dei casi). Al secondo posto per incidenza si trova la psicosi (17%). Seguono i disturbi di personalità (8,5%).
Un problema di dipendenza e abuso di sostanze stupefacenti è stato riscontrato soltanto nell'1,8% dei casi. Tra i circa 9.000 utenti già in carico alle strutture il disturbo più frequente è quello della psicosi: ne soffrono 2 persone su 5.
