rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Saragozza / Viale delle Rimembranze

Chioschi e vivibilità, gli imprenditori del parco difendono il progetto

I gestori dei locali dei Viali fanno fronte comune per sottolineare la valenza della riqualificazione per vivibilità e sicurezza e contrattaccano: "Dove erano Italia Nostra e tutti i detrattori di oggi negli scorsi 7 anni in cui il progetto era già noto?"

Le aspre polemiche sullo stile e l'invadenza dei chioschi nel Parco delle Mura continuano a dilagare e a raccogliere nuovi adepti, tanto che gli stessi imprenditori che gestiscono le 8 strutture in fase di ricostruzione hanno deciso di intervenire per portare in maniera chiara e netta il proprio punto di vista. Sentendosi per certi versi “criminalizzati” dalla reprimenda degli ambientalisti e della politica locale, i commercianti hanno convocato un incontro con la stampa in cui hanno voluto specificare l'iter del progetto e le scelte strategiche ed economiche che sono state compiute.

É intervenuto anche il geometra Franco Zucchini, responsabile esecutivo del progetto partito da qualche settimana, che in maniera molto chiara ha riassunto lo storico della vicenda: “Il progetto nasce nel 2003, allorché l'Azienda Usl impone di avere fabbricati a norma, con servizi e locali adeguati alle varie attività. Inizia così il confronto con l'Amministrazione Comunale e vengono stilati i primi piani. La seconda fase si concretizza nel 2007, con la nascita del consorzio dei gestori dei locali e con il progetto definitivo, che il Comune affida al torinese Paolo Castelnovi, architetto e docente del Politecnico”. Zucchini, insieme agli imprenditori, ha sottolineato come il confronto con il Comune si sia sviluppato in maniera corretta ed “armonica” e riduce perciò la polemica ad una questione di “stili”, che ovviamente non possono che essere soggettivi.

In altre parole, spiega il geometra, la scelta di un materiale piuttosto che di un altro per la costruzione è una questione residuale: vi sono norme edilizie da rispettare, come la normativa antisismica, gli impianti o gli scarichi fognari e “costruire una colonna di 50cm in metallo piuttosto che in cemento non cambia l'impatto del manufatto”. In buona sostanza l'opinione dei commercianti e dell'esecutore del proggetto è che per i detrattori dello stile “Bulgaria anni '60” gli argomenti a disposizione non possono essere che quelli legati esclusivamente all'estetica.

Ma i toni da querela e le minacce di ricorso avanzate da Italia Nostra in testa a tutti hanno suscitato un'accesa replica: “Italia Nostra ha avuto 7 anni di tempo per criticare il progetto. Dove sono stati finora?”. Tra i commercianti vi è anche il consigliere comunale Andrea Galli, che ha rilevato un chiosco in ottobre e che spiega: “Il progetto si poteva sicuramente realizzare un po' diversamente con un confronto che in realtà è stato minimo e ci ha consegnato una riqualificazione a scatola chiusa. La cementificazione è sbagliata, ma ci sono regole e normative da rispettare – continua Galli – e forse poteva essere lasciata un po' più di libertà ai singoli esercenti. Oggi però è tardi per altre soluzioni e scoprire le cose dopo 11 anni è un po riduttivo: nessuno in questo lungo lasso di tempo ha mai aperto bocca”.

Come già sottolineato con una lettera inviata ai giornali nei giorni scorsi, quello che più sta a cuore agli imprenditori coinvolti nel progetto – per cifre di investimento che partono da 300mila euro – è la riqualificazione complessiva del parco. I chioschi non sono infatti solo strutture, più o meno belle, ma luoghi di ritrovo che permetteranno un'attività 365 giorni l'anno e non più solo nella stagione estiva, con benefici per la sicurezza e l'animazione. Zucchini ha infatti richiamato l'intervento urbanistico che il Comune ha iniziato proprio oggi, con il rifacimento delle fognature, la riasfaltatura delle promenade e della ciclabile e l'installazione di una nuova illuminazione pubblica, cui seguirà un secondo intervento per la riorganizzazione e la manutenzione del verde e dell'arredo urbano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chioschi e vivibilità, gli imprenditori del parco difendono il progetto

ModenaToday è in caricamento