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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sacca / Via delle Suore, 143

Apre i battenti la Casa di Abramo, seconda struttura di accoglienza di Porta Aperta

Oggi alla presenza delle autorità il taglio del nastro per il centro di accoglienza di via delle Suore. Offrirà 25 posti letto e occasioni di socializzazione

L’associazione Porta Aperta amplia i propri spazi per accogliere più persone: oggi, 23 dicembre 2017, a Modena in via delle Suore 143 è stata inaugurata la Casa di Abramo, la seconda struttura di accoglienza di questa associazione, che si aggiunge a quella storica di Strada Cimitero San Cataldo. Questo locale di 900 mq comprende una parte residenziale e spazi per attività di socializzazione e altri progetti. Ai 35 posti letto della sede storica in Strada Cimitero San Cataldo, si aggiungono 25 posti letto all’interno dei locali di via delle Suore, che comprendono anche una cucina, due ampie sale per attività di socializzazione, formazione, alfabetizzazione, oltre a locali adibiti ad uffici per gli operatori, i volontari e l’ambulatorio medico.

All’inaugurazione hanno partecipato l’arcivescovo di Modena-Nonantola don Erio Castellucci, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il viceprefetto Bruno Scognamillo.

“Nella Casa di Abramo, dal nome del patriarca comune alle tre religioni monoteiste, ospiteremo richiedenti protezione internazionale - ha spiegato il presidente di Porta Aperta Luca Barbari, ricordando che nel 2018 l’associazione compierà 40 anni – Questo luogo intende dare un’ulteriore risposta alle esigenze di accoglienza residenziale del territorio ma anche offrire uno spazio dove ospitare iniziative culturali, di volontariato e di formazione, all’insegna di un confronto costante con la città e i suoi bisogni che da sempre caratterizza l’operato di Porta Aperta”.

Il video dell'inaugurazione

“Per chi crede, accogliere chi ha bisogno è accogliere il Signore e l’accoglienza è una possibilità data a tutti, credenti e non – ha detto il vescovo don Erio Castellucci - Porta Aperta ha questa ispirazione, questa impronta cristiana e da 40 anni sta testimoniando come l’accoglienza sia un dare ma anche un ricevere. C’è una fecondità reciproca nell’accogliere: sia chi accoglie che chi è accolto, infatti, cresce e riceve qualcosa. Auguro a Porta Aperta che anche i prossimi 40 anni siano una storia di accoglienza, di attenzione agli altri, di carità cristiana nel senso profondo del termine, carità che non è l’elemosina che cala dall’alto ma la promozione attraverso l’accoglienza”.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con riferimento all’inaugurazione di questo spazio, ha parlato di “un’operazione di umanità e solidarietà per costruire una comunità rispettosa, più forte e coesa”. Il viceprefetto Bruno Scognamillo ha ribadito a nome della Prefettura la completa disponibilità verso il percorso di accoglienza avviato e l’importanza della condivisione dello stesso punto di vista da parte delle varie istituzioni che lavorano su questi temi, “in un’ottica che va un po’ in controtendenza rispetto agli scenari attuali. Spazi come questo rappresentano un importante segnale di apertura verso tutti, senza nessuna distinzione, all’insegna di valori cristiani e civili”. 

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