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Cronaca Sassuolo / Via Radici in Piano

Innesca incendio, piromane incastrato da telecamere a circuito chiuso

In manette un 35enne sassolese ritenuto responsabile dell'incendio innescato la notte del 7 marzo scorso al distributore Agip di Sassuolo in via Radici in piano: senza alcun motivo, aveva cosparso di benzina la pompa e il suolo facendo cadere poi l'accendino

Dopo avere fatto il pieno al proprio motorino, ha cosparso di carburante la pompa di benzina e il terreno circostante per poi lasciare cadere l'accendino e innescare un incendio. Un 35enne sassolese, L. M. le sue iniziali, già noto per azioni di questo, tipo è stato denunciato a piede libero della Polizia di Stato per il reato di danneggiamento: a incastrarlo le telecamere a circuito chiuso.

INCENDIO - Come accertato dai filmati acquisiti dagli agenti, intorno le 2:30 del 7 marzo scorso, un individuo si è recato al distributore Agip di via Radici in Piano, Sassuolo, per fare il pieno al proprio motorino privo di targa. Irriconosibile dal casco scuro che aveva indosso, dopo essersi accertato che nell’area di servizio non vi fossero altri clienti, l'uomo ha acceso una sigaretta e tramite ha effettuato una nuova erogazione, spargendo carburante sulla pompa e per terra. Terminata l'opera, ha lasciato cadere la sigaretta sulla benzina e, non riuscendo ad innescare un principio di incendio, ha utilizzato il proprio accendino per raggiungere lo scopo. Infine, si è allontanato a tutto gas. Intervenuti sul posto gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco.

Incendio all'Agip, la fotosequenza

INDAGINI - Dalla successiva visione dei filmati, gli agenti si sono fortemente insospettiti dalla calma imperiale con cui il soggetto ha effettuato il rifornimento nel serbatoio del proprio motorino: vista la freddezza mostrata, gli investigatori hanno concentrato le loro indagini verso i professionisti di questo crimine e in particolare su un determinato personaggio di Sassuolo individuando L.M. quale probabile autore del gesto: avendolo rintracciato nei pressi di un bar del vicino comune di Casalgrande, Reggio Emilia, a bordo del suo motorino privo di targa indossando un casco scuro. Condotto in Commissariato e messo alle strette dalle domande degli inquirenti, lo stesso ha confessato di avere commesso il fatto senza dare fornire alcuna motivazione. Ulteriori accertamenti hanno fatto emergere che L.M. si era già reso protagonista nel 2006 dell’incendio di tre camper ed un furgone a Sassuolo, delitti per cui era già  stato condannato. Anche in quel caso, a tradirlo sono state le telecamere di sorveglianza.

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