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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mons. Castellucci incontra la città: “Intreccio tra umano e cristiano per il bene della città”

"Dialogo" e "Bene comune" al centro dell'incontro fra il nuovo Arcivescovo e le autorità modenesi. Muzzarelli dona a monsignor Castellucci la riproduzione del bassorilievo del Duomo che ritrae Geminiano in nave: "A Modena mantenere aperte porte e finestre"

Nel pomeriggio di oggi, prima – prima e non dopo – l'insediamento di mons. Erio Castellucci in Cattedrale, il nuovo pastore della chiesa modenese ha incontrato le autorità cittadine nella cornice del teatro San Carlo, un po' chiesa e un po' luogo simbolo della cultura civile. Un momento al quale hanno preso parte gli esponenti della Curia e tutte le autorità politiche, istituzionali e militari di Modena a suggellare un rinnovato “dialogo” con la Chiesa.

Gian Carlo Muzzarelli, sindaco e presidente della Provincia, ha omaggiato mons. Castellucci della riproduzione di un bassorilievo collocato sulla Porta dei Principi del Duomo. Il Vescovo Geminiano che in nave, affronta la tempesta per andare a Costantinopoli a guarire la figlia dell’imperatore Gioviano, posseduta dal demonio. E poi, liberata la principessa, torna a Modena con i doni dell’Imperatore.

E alla metafora del viaggio (“una missione, una vittoria sul male”) ha fatto riferimento il sindaco nel suo intervento che, dopo aver sottolineato l’importanza del “dialogo per la ricerca del bene comune”, si è concluso con l’auspicio che “i doni di San Geminiano continuino a fruttare per il bene di Modena e dei modenesi vecchi e nuovi, di oggi e di domani”.

Nel suo intervento Muzzarelli ha ricordato che “Modena ha saputo crescere e potrà crescere in modo intelligente, sostenibile e inclusivo se manterrà aperte le porte e le finestre, se saprà essere ancora e ancor di più una società aperta all'altro, aperta alla mobilità sociale, all’innovazione e al mondo che cambia. La nostra forza risiede nel rapporto e nell'interazione continua e dinamica fra le istituzioni e la società civile, che nonostante i colpi subiti resta vitale e che vogliamo rilanciare con convinzione e determinazione, a partire dal rinnovamento degli istituti di partecipazione”.

Del rapporto tra Chiesa e Città ha ovviamente parlato anche il nuovo vescovo nel proprio intervento, seguito a quello del sindaco: “La nostra Chiesa cerca di raggiungere l'uomo dovunque si trovi, per portare il Vangelo di Gesù; e in questa ricerca incontra la città e il territorio: incontra le persone nelle case, negli ambienti di lavoro, negli ospedali e nelle case di cura, nei molti luoghi di accoglienza, nelle scuole, nei luoghi di elaborazione della cultura, nelle caserme, nei luoghi di svago, nel carcere e negli ambienti di lavoro. Dove l'uomo nasce e muore, dove l'uomo soffre e gioisce, dove si forma, si educa e viene recuperato, lì è e deve essere presente la Chiesa. Non per invadere il campo o per interferire con le competenze altrui, ma per portare concretamente il Vangelo di Gesù, che chiede di essere non solo creduto ma anche praticato”.

“Chiesa e città a Modena collaborano ora cordialmente e attivamente – ha proseguito Castellucci - Dopo anni di lotte ideologiche, che hanno tragicamente creato anche dei martiri, il tessuto della società civile si è ricostruito e risanato. Ora insieme, Chiesa e città, stanno operando per il bene comune. Molte sfide ci attendono e richiedono di proseguire ancora più intensamente questa collaborazione. Nel meraviglioso corredo scultoreo del Duomo di Modena, da Lei ricordato sono presenti non solo immagini tipicamente religiose, ma anche raffigurazioni “profane”, che non sono consuete negli edifici sacri, come le allegorie dei mesi, le storie di Re Artù e numerosi animali reali e fantastici: quasi ad esprimere l'intreccio tra cristiano e umano, tra Chiesa e città. Possa questo intreccio -ha concluso l'Arcivescovo – continuare a produrre i frutti che tutti auspichiamo, per il bene comune dei cittadini.

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