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Cronaca

Internet: i ragazzi chiedono un sostegno per navigare in sicurezza

E' stato effettuato uno studio tra i ragazzi per capire, tramite un articolato questionario, quale sia l'uso che questi fanno di internet e dei social network. La metà di loro ha chiesto un sostegno per imparare a navigare senza rischi

E' stato effettuato uno studio tra i ragazzi dagli 11 ai 14 anni di Modena per scoprire quale sia la loro conoscenza effettiva di internet ed in particolare dei social network che ormai più del 60% dei ragazzi utilizzano abitualmente. E' emerso, sottoponendo 1087 ragazzi ad alcuni quesiti, che il 70% di loro ha messo in internet il proprio nome e cognome, l'11% anche l'indirizzo e qualcuno anche il numero di telefono; oltre la metà dei giovani ha poi dichiarato di mettere le proprie foto su internet. Tantissimi, più della metà, i ragazzi che hanno dichiarato di aver incontrato amici conosciuti su internet e un 10% ha addirittura ammesso di aver incontrato adulti conosciuti sul web. Un dato importante è che oltre la metà degli intervistati vorrebbe un sostegno per imparare a navigare meglio e in modo più sicuro. Così l'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena ha promosso iniziative con lo scopo di educare ragazzi, genitori e insegnanti tramite incontri con esperti che possano spiegare loro i rischi che si corrono non solo in prima persona, ma anche indirettamente a causa dell'uso errato di internet da parte di amici, e le responsabilità che derivano dalle azioni svolte sul web.

"Internet offre ai giovani una straordinaria possibilità per comunicare e scambiare informazioni - ha detto l'assessore comunale alle Politiche giovanili Fabio Poggi -. Inoltre, attraverso i social network i ragazzi possono sperimentare nuove forme di partecipazione e protagonismo, non ancora pienamente esplorate. Ma la rete nasconde anche insidie, ecco perché occorre riflettere su quali misure si possono adottare per garantire una navigazione al riparo dai pericoli e per rendere i giovani consapevoli dei rischi del web, attraverso il coinvolgimento di genitori, insegnanti, educatori, istituzioni e, sicuramente, dei ragazzi, che sono i primi a lanciare segnali e suggerimenti".

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