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Cronaca Caduti in Guerra / Corso Canal Grande, 75

Furto del Guercino, il Procuratore: “Attivati tutti i canali”

Il Procuratore di Modena Zincani ripone fiducia nell'operato del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, unità capace di investigare sui furti di alto livello delle opere d'arte. Crescono le perplessità sul patrimonio incustodito e il timore che l'opera possa essere smembrata

Mentre il furto messo a segno tra domenica 10 e mercoledì 13 agosto a Modena sta pian piano facendo il giro del mondo, facendo rimbalzare il nome del Guercino sui media internazionali, proseguono le indagini per fare luce su quanto accaduto nella chiesa di San Vincenzo. Il Procuratore di Modena Vito Zincani ha confermato quest'oggi quanto già indicato nei giorni scorsi riguardo le indagini, in mano alla Polizia e al  Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, con sede a Bologna.

Proprio nelle mani dei militari è riposta la fiducia della Procura: “Si tratta di un furto compiuto da professionisti altamente specializzati – ha spiegato il Procuratore di Modena – e per questo occorre conoscere attentamente questi circuiti internazionali. Non è un furto comune, ma gli uomini del Nucleo di Tutela sono a loro volta dei professionisti in questo campo”. Zincani non intende per ora rivelare i particolari già emersi nei primi giorni di indagine, ma garantisce: “Tutti i canali sono stati attivati”.

Gli inquirenti hanno già acquisito le immagini delle telecamere del centro storico e i dati dei veicoli “catturati” dall'occhio elettronico del CityPass in uscita dalla zona traffico limitato. Si cerca un mezzo capace di trasportare la tela di circa tre metri per due di grandezza, che si ritiene essere stata spostata con l'intera cornice, dal momento che un taglio e un arrotolamento avrebbero danneggiato il dipinto stesso, un delicato olio su tela. Ma tutte le piste restano aperte, compresa l'ipotesi che il quadro del Guercino si trovi ancora nella zona del furto, ben nascosto in attesa che le acque si calmino.

Lo stesso Zincani ha sottolineato come opere di questo genere, cioè catalogate e difficilmente piazzabili sul mercato, siano state tenute nascoste nei caveau per lungo tempo, anche per decenni, per far “dimenticare” il furto e per riapparire poi in qualche collezione privata o in qualche museo. L'ipotesi peggiore però riguarda lo “smembramento”. Non di rado, infatti, opere quadri di grandi dimensioni vengono fatti a pezzi e rivendute a singoli privati, in modo da risultare più difficilmente identificabili. La speranza – quasi lapalissiano sottolinearlo - è che ciò non avvenga con la Madonna del Guercino.

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