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Cronaca Pavullo nel Frignano

Maestra in arresto, due mesi di intercettazioni nella scuola di Pavullo

Il procedimento giudiziario che ha portato agli arresti l'insegnante 52enne accusata di maltrattamenti ai propri alunni è stato rapido, ma le indagini erano partite già a Novembre. Grazie alle telecamere sono state accertate le denunce formulate dai bimbi e dai genitori

“Un'indagine da manuale”. Così il Procuratore Lucia Musti ha commentato il lavoro svolto dalla sua Procura e dai Carabinieri di Pavullo in merito all'arresto della maestra 52enne, accusata di maltrattamenti aggravati ai danni dei bambini dell'asilo “Mariele Ventre”, nel capoluogo del Frignano. Un'indagine che è iniziata nel novembre dello scorso anno, a seguito delle segnalazioni giunte ai militari pavullesi da alcuni genitori.

Le paure dei bambini erano evidenti, ma i loro racconti dovevano ovviamente essere sottoposti ad una verifica attenta. Per questo i Carabinieri sono ricorsi alle intercettazioni ambientali, per mezzo di telecamere nascoste situate nei locali della scuola. Gli inquirenti hanno infatti voluto capire se i fatti denunciati fossero un episodio sporadico o un comportamento continuato nel tempo ai danni dei piccoli alunni.

Passati poco più di due mesi, Carabinieri e Procura hanno avuto in mano materiale sufficiente a far scattare la richiesta di arresto, dal momento che l'insegnante era stata osservata in atteggiamenti inequivocabili, con ripetute vessazioni nei confronti dei bimbi. 

Come la dottoressa Musti ha sottolineato, lautorizzazione all'arresto da parte del Gip è avvenuta in tempi rapidissimi, consentendo ai militari di sospendere l'attività della maestra, confinata agli arresti domiciliari. Un esempio di efficacia della giustizia, insomma, che molti si augurerebbero fosse la regola.

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