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Cronaca

E' l'ora della campanella, 100mila ragazzi tornano oggi sui banchi 

Il messaggio del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e dell'assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza in occasione dell'avvio dell'anno scolastico. E il governatore Bonaccini scrive: "Siete una comunità vera"

“I nostri giovani tornano sui banchi di scuola. Sono oltre 35 mila a Modena, circa 100 mila in tutta la provincia, i bambini e i ragazzi che frequentano nidi e scuole d’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado. Per i prossimi 10 mesi le aule, i laboratori, i corridoi e le mense scolastiche saranno i luoghi dove trascorreranno la maggior parte del loro tempo, vivranno esperienze, costruiranno relazioni. In una parola cresceranno. A tutti loro e alle loro famiglie, a insegnanti, educatori e al personale scolastico va il nostro Buona Scuola. Un augurio che l’intera città deve far proprio, perché una comunità che ha una buona scuola, capace di includere tutti e aiutare ciascuno a tirare fuori il meglio di sé, è una comunità che investe sul futuro e sul suo sviluppo”.

È il messaggio che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il vicesindaco assessore alla scuola Gianpietro Cavazza rivolgono alla vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico.

“Un auspicio che deve diventare per tutti un obiettivo, perché solo con il concorso, l’impegno e lo sforzo dell’intera comunità la scuola sarà veramente capace di mettere al centro bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Una scuola che ospita studenti e personale in edifici sicuri e funzionali; in grado di accogliere tutti e attenta alle esigenze di ciascuno. Una scuola che contrasta le disuguaglianze sociali, economiche e culturali; valorizza le capacità dei singoli ed è attenta ai bisogni delle famiglie. Una scuola in grado di garantire pari opportunità di successo formativo e di prevenire l’abbandono scolastico sperimentando nuovi percorsi formativi e una didattica innovativa. Una scuola attenta ai bisogni che cambiano delle famiglie; aperta a nuove forme di partecipazione per i genitori e alle esperienze formative che il territorio può offrire e che dovrà sempre più essere in grado di proporre. Una scuola appropriata che agisce in una logica di rete, consapevole che occorrono educatori e insegnanti motivati e preparati per accompagnare la crescita dei nostri giovani.

È questa la scuola che vogliamo e a cui l’Amministrazione comunale sta lavorando con il Piano per la buona scuola, che giovedì 17 settembre sarà presentato in Consiglio comunale per avviare il percorso di condivisione con la città. Contiene importanti novità che, partendo dalla tradizionale esperienza educativa modenese, intendono rendere la scuola a Modena più moderna, più aperta, inclusiva, capace di utilizzare le nuove tecnologie e di valorizzare le competenze umane e professionali di chi ci lavora per rendere davvero protagonisti i nostri ragazzi”.

“Siete una comunità vera, la più numerosa e per noi la più importante. Scuola e territorio per la Regione Emilia-Romagna rappresentano un binomio indivisibile. La scuola è il luogo dell’uguaglianza, dell’integrazione e della convivenza civile”. Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi scrivono nella lettera inviata a tutte le scuole in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.

I numeri della Scuola in Emilia-Romagna
Sono 545 le istituzioni scolastiche statali attive sul territorio regionale che accoglieranno quasi 545 mila studenti, cresciuti rispetto lo scorso anno scolastico di circa l’1 %. Aumentano anche gli alunni con handicap, che passano dai 14.662 dell’a.s. 2014/15 ad oltre 15.000 per l’a.s. 2015/16 (+ 3.9%).
Le classi funzionanti in regione saranno 24.321, di cui 9.106 nella scuola primaria.
Nelle scuole secondarie di II grado il 43% degli studenti dell’Emilia Romagna frequenta i licei, mentre il 57% i tecnici-professionali (34% istituti tecnici e 23% istituti professionali).
In Emilia-Romagna è stato autorizzato il funzionamento di 2.595 classi costituite da un numero di studenti con cittadinanza non italiana superiore al limite del 30%, come stabilito  dalle disposizioni ministeriali che lo prevedono in caso di alunni stranieri già in possesso di adeguate competenze linguistiche.
I posti di personale docente quest’anno sarà di 48.399, di cui 42.507 di posto comune (compresi quelli assegnati a supporto delle scuole terremotate) e 5.892 posti di sostegno. 371 i dirigenti scolastici, 174 dei quali saranno impegnati, oltre che nel proprio istituto, anche nella reggenza di un’altra scuola. Le scuole disporranno inoltre di 13.864 unità di personale ATA (fra i quali collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici) con cui saranno garantiti il regolare svolgimento delle attività delle segreterie, la funzionalità delle aule e dei laboratori ed il funzionamento dei servizi scolastici, con una attenzione particolare, in termini di organico, a quelli delle scuole colpite dal sisma. /BM

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