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Cronaca

Inquinamento, dati Arpa su qualità dell'aria: ecco cosa respiriamo

La situazione sulla qualità dell'aria a Modena è critica ma in miglioramento; nell'ultimo triennio gli sforamenti sono stati ridotti del 20%. Vaccari: "Necessario rivedere i provvedimenti di limitazione del traffico"

Sono diminuiti del 20% nel triennio 2009-2011 i superamenti delle concentrazioni delle polveri sottili nell'aria di Modena, oltre il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, rispetto al triennio 2006-2008. Il calo non è determinato dalle condizioni meteo - come fa sapere la Provincia -, perché a un incremento delle giornate considerate favorevoli all'accumulo delle polveri sottili (cioè con poco vento e senza pioggia), come avvenuto nel 2011, non corrisponde un analogo aumento dei superamenti. Nonostante questo nel 2011 è stato superato il numero massimo consentito ogni anno (35): nella centralina di via Nonantolana a Modena nel 2011 i superamenti sono stati complessivamente 90, otto in più rispetto agli 82 del 2010 (ma con 158 giornate sfavorevoli rispetto alle 129 del 2010); nel 2009 i superamenti erano stati 68 (125 le giornate sfavorevoli), 99 nel 2008 (130 giornate sfavorevoli), 120 nel 2007 (con 138 giornate sfavorevoli) e 124 superamenti nel 2006 (153 giornate sfavorevoli).

I dati emergono dalla rete di centraline dell'Arpa presenti sul territorio provinciale per la quale è prevista una revisione con l'obiettivo di ottimizzare il sistema di monitoraggio. "Questi numeri  confermano l'efficacia delle azioni messe in campo per ridurre l'inquinamento - sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all'Ambiente -, in particolare per migliorare la qualità del parco auto, la riduzione delle emissioni industriali e quelle dovute agli impianti di riscaldamento delle abitazioni. E per migliorare ulteriormente gli interventi sarà necessario rivedere i diversi provvedimenti di limitazione del traffico". Anche Simona Arletti, assessore all'Ambiente del Comune di Modena, è intervenuta a proposito: "La situazione è critica anche per il tasso di motorizzazione di Modena al di sopra della media nazionale: ben 64 auto ogni 100 abitanti compresi gli anziani e i neonati, un effetto del nostro livello socioeconomico".

Dai dati di questi ultimi giorni emerge come temperature rigide e nebbia abbiano influito positivamente sui livelli di inquinamento, abbassando le concentrazioni di pm10, spiega la Provincia. Un effetto particolarmente evidente sulle pm2,5 ancora più sottili che si sono notevolmente abbassate in particolare nelle zone più interessate dal fenomeno come il Parco Ferrari a Modena e l'area di Gavello a Mirandola. In tutto il 2011 i superamenti del limite delle pm10 a Modena sono stati 84 in via Giardini, 90 in via Nonantolana e 71 al Parco Ferrari, con lieve aumento rispetto ai dati del 2010 e 2009 (a causa del considerevole aumento delle giornate sfavorevoli senza vento o pioggia), ma in calo rispetto al periodo 2006-2008. Andamento analogo nelle altre stazioni della Provincia: i superamenti sono stati 86 a Carpi, 96 a Fiorano modenese, 82 a Maranello, 47 a Sassuolo e 60 a Vignola, quindi in aumento rispetto al 2009 e 2010, ma in calo rispetto al triennio precedete. Sono inferiori al limite le medie annuali di pm2.5 in tutte le stazioni della provincia.

Il monossido di carbonio e il benzene poi restano al di sotto dei limiti, mentre il biossido di azoto (emesso da tutti i processi di combustione) supera la media annuale consentita nelle stazioni interessate da alti volumi di traffico: via Giardini a Modena, Fiorano e Nonantolana, con livelli leggermente in crescita nelle prime due. Stazionari o in calo i livelli nelle altre stazioni. Per quanto riguarda le cause, il principale responsabile delle emissioni di polveri resta il traffico., "Nel Comune di Modena il 74,5% delle polveri viene prodotto dal traffico - spiega Vittorio Boraldi, direttore di Arpa -, di cui il 30% da quello autostradale, poi il 15% dall'industria e il 9% dal riscaldamento". L'inceneritore di via Caruso contribuisce per uno 0,6%: 1,8 tonnellate all'anno rispetto alle 218 tonnellate annue del traffico e 73 dalle industrie. Dati analoghi anche per Carpi (con una quota maggiore, pari al 19 per cento, dovuta al riscaldamento civile, il 6 per cento all'industria e il 73% al traffico, con un contributo rilevante dell'Autobrennero), mentre nel distretto ceramico il 63,7% delle polveri sono prodotte dall'industria, il 28,7% dai trasporti e quasi il 7% dal riscaldamento. Nel territorio provinciale, le percentuali sono ripartite in modo simile tra i tre settori con una leggera prevalenza (ma molto meno rispetto al comune di Modena) del traffico, che contribuisce per quasi il 38% alla produzione totale di polveri.

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