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Cronaca

Insulti a Sergio Ramelli. Modena Antifascista plaude i vandali

Ieri sulla pagina Facebook di Modena Antifascista sono apparse due foto, una con il cartello "via S. Ramelli" staccato e con di fianco una chiave inglese, oggetto usato dagli aggressori per uccidere Ramelli nel 1975

La via vicino al Cinema Victoria porta il nome di Sergio Ramelli, un giovane milanese di 19 anni tesserato al Fronte della Gioventù che nel 1975 fu ucciso da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentari riconducibili ad Avanguardia Operaia. Via Sergio Ramelli è stata scelta proprio per il ricordo di questo giovane amante della politica che fu trucidato con l'uso di chiavi inglesi e 48 giorni dopo  l'agressione morì.

L'ATTO VANDALICO. Ieri sulla pagina Facebook di Modena Antifascista sono apparse due foto, una con il cartello "via S. Ramelli" staccata e con di fianco una chiave inglese, oggetto usato dagli aggressori per uccidere Ramelli nel 1975. In una seconda foto infatti sono presenti i fiori dedicati al giovane posizionati su un cassonetto Hera e capovolti al contrario con affianco un cartello con suscritto "Ramelli...ciao grazie e vaffanculo!!!". I fiori nella fotografia erano stati portati in via Ramelli il 6 Luglio in commemorazione del compleanno del giovane. 

NEI GIORNI PRECEDENTI. Già durante la notte tra martedì 5 e mercoledì 6 era apparsa su un muro a 50 metri dal cartello una scritta "Camerata Ramelli assente" e giovedì 7 mattina i fiori depositati il giorno precedente erano scomparsi. L'ultimo evento è avvenuto ieri quando sulla pagina facebook di Modena Antifascista appaiono le foto e sopra la scritta: "Riceviamo da anonimi e con piacere ripubblichiamo.  Ci fa molto piacere notare come dal basso cresca il rifiuto spontaneo per la presenza dei fascisti in città"

Foto su Facebook sul caso Via S. Ramelli

QUANTO SCRITTO DA MODENA ANTIFASCISTA. Il gruppo Modena Antifascista si giustifica così: "Abbiamo notato come da un po’ di tempo a Modena in via Ramelli siano andate in scena adunate di neonazisti. Un luogo che è diventato ritrovo di teste rasate, naziskin e fascisteria varia, dove poter mettere in mostra saluti romani e urlare Sieg Hiel, sfoggiare svastiche e simboli fascisti. Dove celebrare la propria ideologia malata e ricordare la propria storia di squadrismo, sopraffazione, trame nere e bombe nelle piazze, che noi ricordiamo molto bene. Per questo, armati di olio di gomito e dei ferri del mestiere, ci è sembrato più appropriato rinominare Via Ramelli in Via i fascisti da Modena. Perché nella nostra città e nei nostri quartieri questa feccia non è gradita!

LA CONDANNA DELLA DESTRA MA ANCHE DEL SINDACO. La condanna è arrivata non solo da FdI-AN e da Azione Universitaria, ma anche dal primo cittadino, Gian Carlo Muzzarelli, che ha dichiarato: "Non dobbiamo tornare agli anni di piombo in cui alla violenza si risponde con la violenza. Condanno con fermezza il gesto violento che infanga la memoria di Sergio Ramelli, un ragazzo ucciso 40 anni fa”.

SERGIO RAMELLI. Sergio Ramelli fu un giovane milanese amante della politica e militante del Fronte della Gioventù, movimento giovanile legato al Movimento Sociale Italiano. Visse la sua attività politica in un periodo caratterizzato da scontri politici tra studenti di destra e di sinistra. Egli però non prese mai parte a questi scontri e si distingueva dagli altri per i suoi capelli lunghi. Il 13 Marzo 1975 fu aggredito fuori casa in via Amedeo a Milano da un gruppo di giovani di sinistra armati di chiavi inglesi. Passò 48 giorni in ospedale tra momenti di coma e altri di apparente lucidità, ma il 29 Aprile 1975 morì. 

Il 16 maggio 1987 la II Corte d'Assise di Milano assolse Di Domenico per insufficienza di prove e dichiarò Cavallari estraneo ai fatti. Tutti gli altri imputati furono ritenuti colpevoli di omicidio preterintenzionale in quanto venne di fatto riconosciuta l'accettazione del rischio di uccidere insito nell'atto di violenza, ma non la volontarietà dell'atto. 

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