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Cronaca San Felice sul Panaro

AUDIO - Nelle intercettazioni i rapporti tra Bianchini e la 'ndrangheta

Nel mirino della Procura Antimafia sono finiti i rapporti tra le aziende della famiglia Bianchini e Michele Bolognino, capo promotore della cosca malavitosa. La moglie dell'imprenditore: "Se iniziano a scavare vedono tutti gli accordi e siamo nella merda"

Intercettazioni telefoniche eloquenti che mettono all'angolo la famiglia di Augusto Bianchini, finita agli arresti proprio per i legami imprenditoriali con la criminalità organizzata cutrese. Al centro dei contatti Michele Bolognino, considerato uno dei sei capi promotori della cosca emiliana e responsabile dell'organizzazione delle imprese che ruotavano attorno alla Bianchini Costruzioni per il subappalto dei lavori post sisma.

Augusto Bianchini è in sostanza accusato di aver gestito irregolarmente i subappalti, emettendo poi fatture false e somme in denaro contante a beneficio delle imprese legate alla 'ndrangheta, dove gli operai venivano intimiditi e costretti a lasciare parte dei guadagni a favore di Bolognino. Accuse dalle quali è derivato l'arresto per concorso esterno in associazione mafiosa.

INTERCETTAZIONI - Audio/1, Audio/2, Audio/3

Ma all'azienda di San Felice sono contestati anche reati di natura patrimoniale, come la redistribuzione fittizia di quote societarie e beneficio dei figli, avvenuta nel luglio 2013, che coinvolse anche l'azienda di proprietà di Bruna Braga, la Dueaenne Sas. Un comportamento analogo a quello mantenuto in seguito all'esclusione dalla white list: la Procura ha infatti evidenziato come la liquidazione della Bianchini Costruzione e la nascita della IOS di Bianchini Alessandro (figlio) fosse in realtà un passaggio di titolarità fittizio, volto solo ad aggirare l'interdittiva antimafia.

INTERCETTAZIONI - Audio/4, Audio/5

Rientra nell'inchiesta della Procura Antimafia, ma resta in capo alla Procura di Modena anche l'ormai nota vicenda di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, quando le macerie del sisma contenenti vennero mescolate con terre da scavo per alcune opere di ricostruzione a Finale Emilia.

Sempre a Finale l'ennesimo nervo scoperto dell'impresa edile sanfeliciana, che avrebbe ottenuto gli appalti per la ricostruzione per via privilegiata, grazie al Direttore del settore Lavori Pubblici del Comune, Giulio Gerrini. E' di oggi la notizia che l'Amministrazione finalese si dice pronto a costituirsi parte civile nei confronti di Giulio Gerrini, ormai suo ex dipendente. Il sindaco, Nando Ferioli, si dice addolorato per l'emergere dei fatti al centro della maxi inchiesta della Dda ma assicura di essere pulito: "Ribadiamo la nostra massima fiducia nell'operato della magistratura e ci teniamo a sottolineare che ne' il sindaco ne' i componenti della giunta risultano indagati. Per quanto riguarda il responsabile dei Lavori pubblici, abbiamo immediatamente emesso un provvedimento di sospensione dall'incarico. Abbiamo già provveduto a sostituirlo nel ruolo con personale interno".

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