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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Strage di Corinaldo, i ragazzi interrogati in carcere scelgono la via del silenzio

Banda di fronte al giudice, Akari: "Non sapevo niente di quello spray". Gli altri si avvalgono della facoltà di non rispondere, al pari del 65enne considerato il ricettatore del gruppo

Si è svolto stamane presso il carcere di Sant'Anna l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per gli accusati di essere la banda dello spray al peperoncino che lo scorso dicembre provocò la strage di Corinaldo. Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Tutti tranne Moez Akari, che ha detto: «Non ho usato lo spray al peperoncino, ero lì quella sera, ma con lo spray non c’entro nulla, non ho avuto contatto con gli altri».

Akari, difeso dall’avvocato Gianluca Scalera, ha anche negato di aver avuto rapporti con gli altri ragazzi della banda. Akari conosceva Di Puorto, ma solo di vista. Il ragazzo è sconvolto da questa vicenda.

Già ieri Andrea Cavallari, si era dichiarato estraneo alla tragedia alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona.

Gli altri, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah, oltre a Ugo di Puorto e Raffaele Mormone, assisti dai propri legali, hanno scelto il silenzio ma, lo ha detto l’avvocato Pier Francesco Rossi, non è escluso che possano chiedere di essere sentiti nei prossimi giorni. Anche il titolare del compro oro, il 65enne Andrea Balugani, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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