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Cronaca Finale Emilia

Mafia Aemilia, interrogatorio per l'ex tecnico di Finale Emilia: “Nessun abuso”

Il geometra Giulio Gerrini, accusato di rapporti con la 'ndrangheta, ha risposto per oltre due ore ai giudici nell'abito del processo Aemilia. I legali: “Tutto è stato fatto in maniera lecita e l'Amministrazione sapeva”

Interrogatorio-fiume quello di oggi pomeriggio al processo di 'Ndrangheta Aemilia, di scena a BolognaFiere ora nella fase dei riti abbreviati, per il geometra Giulio Gerrini. Il profilo di Gerrini nell'ambito di Aemilia ha tenuto banco in questi mesi soprattutto nell'area modenese interessata dal processo, scaturito dalle indagini della Dda. Il diretto interessato è imputato per diversi episodi contestati di abuso d'ufficio aggravato, gli inquirenti sostengono che abbia favorito negli appalti della ricostruzione post sisma l'ormai nota ditta Bianchini

Secondo la Procura, Gerrini ha intrattenuto a suo tempo, consapevolmente, rapporti con affiliati della cellula di 'Ndrangheta emiliana, e quindi gli ipotizzati abusi sono aggravati da quanto prevede l'articolo 7 della legge 203 del 1991: ovvero, il dolo specifico di agevolazione dell'associazione mafiosa. Gerrini era responsabile dei Lavori pubblici al Comune di Finale Emilia, nel cuore dell'area colpita dal sisma 2012, fino alla sua sospensione a seguito degli arresti domiciliari, il gennaio scorso.

Lo stesso Comune di Finale, guidato dal sindaco Nando Ferioli in scadenza a primavera, è così finito a sua volta sotto i riflettori e rischia lo scioglimento, se il dossier attualmente al vaglio del ministero dovesse confermare l'ipotesi delle mancate barriere antimafia in questi ultimi difficili anni di amministrazione. Nel pomeriggio i pm della Dda Marco Mescolini e Beatrice Ronchi hanno interrogato prima i legali di Gerrini, difeso dall'avvocato Pier Francesco Rossi, e poi lo stesso geometra. L'interrogatorio è durato ben oltre due ore, si è scesi a piu' riprese nei dettagli tecnici dei fatti contestati.

"Abbiamo fatto comprendere alla Procura quello che era il reale ruolo del geometra e la sua assoluta estraneità ai fatti di questo processo penale", esordiscono appena usciti dall'aula-bunker di BolognaFiere i legali di Gerrini. Che continuano: "Abbiamo spiegato che non c'è stato alcun abuso, che tutto quello che è stato fatto è stato fatto in maniera lecita. E l'amministrazione comunale era perfettamente a conoscenza - è la tesi difensiva ribadita anche oggi - di quello che era il modus operandi in quel momento drammatico del sisma. Il geometra Gerrini era direttore dell'ufficio tecnico comunale, per cui ha lavorato nell'interesse dell'amministrazione comunale, della Regione e anche dello Stato italiano". Di più: "Gerrini ha fatto risparmiare diversi denari allo Stato", assicurano gli avvocati.

Nell'ordinanza di arresto di Gerrini, fra l'altro, era annotato più volte come il geometra avesse ottenuto un proprio profitto, quantificato pari a 112.000 euro, dalle progettazioni post sisma. "I 112.000 euro? Sono cifre - continuano i legali del geometra - assolutamente non corrispondenti al vero, anzi quel che è emerso in questo senso è poco e niente: ed erano comunque compensi leciti, erano contributi che provenivano grazie alla cosiddetta legge Merloni (la vecchia legge quadro in materia di lavori pubblici, ndr) in vigore all'epoca".

(DIRE)

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