“Pestato per un quarto d'ora”, parla il gioielliere rapinato in via Selmi
Intervista a Renzo Montecchi, uscito livido ma indenne dalla violenta rapina alla gioielleria che gestisce da anni in via Selmi. “Legato mani e piedi, volevano i dvd con le registrazioni delle telecamere”. Bottino superiore a 300mila euro
Esce scosso dal proprio negozio dopo aver raccontato i fatti alla Polizia, entra in ambulanza per pochi minuti, ma rifiuta il trasferimento al pronto soccorso. Paonazzo per lo spray urticante che lo ha stordito e livido per i tanti colpi subiti, Renzo Montecchi fa rientro prima possibile nella sua gioielleria con fare combattivo, per confrontarsi con le forze dell'ordine nella speranza che i suoi assalitori vengano individuati e presi.
Il pestaggio subito non ha tolto smalto al negoziante di via Selmi, attorniato da alcuni amici e dalla madre, nonché raggiunto dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli mezzora dopo i fatti, per un sopralluogo e qualche parola di conforto (caso vuole che entrabi siano originari di Fanano). Montecchi si concede ai giornalisti, mostrando i lividi e fornendo il proprio racconto dettagliato della rapina appena consumata.
“Erano già venuti e mi avevano chiesto se potevano pagare con la carta di credito. Ma oggi hanno tirato fuori una bomboletta e mi hanno spruzzato. Mi sono insospettito perchè parlavano un po in inglese e un po in francese, ma quando mi hanno colpito ho capito qualche parola in russo – spiega Montecchi – Uno mi ha gettato a terra in un nanosecondo, si vede che aveva una preparazione militare, ho anche provato a dargli una gomitata, ma era come colpire un armadio”.
I due erano anche armati di pistola, racconta il negoziante, ma fortunamente non è stata usata se non come strumento di minaccia. “Mi hanno legato alle mani e ai piedi con cinque fascette da elettricista – prosegue la descizione lucida – e poi mani e piedi insieme. Mi hanno dato dei calci e uno con il tacco mi ha schiacciato le mani (palesemente livide ndr). Volevano i dvd con le registrazioni delle telecamere, poi mi hanno rubato anche le chiavi della macchina e di casa”.
Incalzato dalla sete di informazioni dei cronisti, il gioielliere 56enne spiega che il bottino è composto da orologi di valore, Audemar Piguet, Patek Philippe, Cartier e Rolex, alcuni anche del valore unitario di 40mila euro. Una stima approssimativa parla di oltre 300mila euro di bottino, ma il dato pare destinato a salire dopo un inventario accurato. Montecchi trova però anche la forza per un po' di ironia: “Sono anche dei ladri pirla, hanno continuato a picchiarmi e hanno lasciato lì 500mila euro di gioielli”.