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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Premio Bertoli: "Siamo un circuito alternativo ai talent per cantautori"

Torna a Modena nella sua quarta edizione il Premio Pierangelo Bertoli che dara' spazio come ogni anno al cantautorato emergente. Ecco la nostra intervista ad Alberto Bertoli

Il cantautorato torna protagonista a Modena con il Premio Pierangelo Bertoli dedicato al cantautore sassolese il 26 al teatro Storchi, alle 20.00 a biglietto gratuito. Il Premio e' stato indetto dalla Associazione Culturale Montecristo, con il pieno appoggio della famiglia Bertoli e la Direzione Artistica di Riccardo Benini e Alberto Bertoli. Abbiamo quindi intervistato Alberto Bertoli per scoprire la quarta edizione del Premio:

Cosa si apetta da questa edizione del Premio Bertoli?

Mi aspetto che sia ogni anno sempre piu' completo e migliorato sia come organizzazione del premio sia per i sistemi di votazione. Penso che un punto di forza che ha sempre contraddistinto questo Premio e' la qualita' dei premiati, uscendo dalla logica del talente e guardando alla proposta nel suo pieno. Si tratta di un obiettivo che possiamo raggiungere grazie anche all'apporto di Riccardo Benini.

I giovani hanno un ruolo importante in questo Premio, qual e' il fine?

Il premio e’ nato per i giovani, anzi la parola giusta e’ nuove proposte, perche' tutti possono partecipare a questa selezione dei talenti emergenti, di qualsiasia eta'. Il nostro obiettivo e' quello di creare un circuito parallelo a quello della discografia e dei talent, in cui si possano esibire cantautori ed artisti come rete alternativa. Cio' e' stato possibile anche grazie alla creazione di relazioni tra vari premi, per creare non solo un Premio alternativo, ma un'intera rete di premi alternativa.

Quali consigli darebbe a chi si propone?

Deve scrivere bene e in maniera originale, non deve essere solo intellettuale. Deve essere divertente perche’ la musica di mio padre era si cantautorale, ma anche divertente. L'elemento "divertimento" puo' essere presente in qualsiasi tema, l’importante e’ la maniera in cui viene trattato.

Secondo lei internet ha favorito i cantautori emergenti?

Internet ha reso le informazioni accessibili a tutti e quindi chi ha piacere ascoltare la musica cantautorale trova con piu’ facilita contenuti. Il pubblico si e’ allargato, c’e’ ancora molta voglia di dire qualcosa di intelligente. Penso che ci sia bisogno di verita’. Trasmettere l’essere veri, sinceri, critica ma molto soggettiva. Verso le cose piu’ semplici e meno sociali come l’amore. 

Cosa ne pensa dei fenomini contemporanei di musica elettronica e talent? A cosa dovrebbero ispirarsi i cantautori?

La musica elettronica non penso abbia tolto spazio alle parole, ma forse ha farlo di piu’ e' il punto di vista di oggi della musica. Per esempio i talent avvicinano la musica al grande pubblico ma tempo stesso le tolgono autorevolezza. Cosi' la canzone diventa un prodotto esauribile. Il nostro Premio guarda al contenuto totale, dalla musica alle parole.  Oggi mi piace guardare a quel cantautorato definito indi, anche se mi dispiace chiamarlo cosi’,  che ha molto da raccontare oggi. Infatti uno degli obiettivi di questo premio consiste nel convincere le radio a dare spazio a questi cantaurato.

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