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Cronaca Savignano sul Panaro

Denuncia una violenta rapina alla sala slot, ma è tutto un bluff

Aveva chiamato i Carabinieri per denunciare una rapina subita, ma a finire nei guai è stato lui. E' indagato per simulazione di reato un 28enne che ha inventato un assalto armato all'Autobar di Savignano

La storia sembrava reggere abbastanza bene. Intorno alle 6 di mattina di ieri due banditi con il volto coperto da passamontagna fanno irruzione nel locale attiguo all'Autobar di Savignano sul Panaro, dove si trovano i videopoker. Sono armati di bastoni di legno e nella sala c'è solo un giovane dipendente di 28 anni, che viene minacciato e immobilizzato. Poi il denaro delle macchinette, circa mille euro, viene razziato senza che nessuno possa impedirlo e la coppia di malviventi sparisce.

Questo racconto è quello che i Carabinieri di Savignano hanno ascoltato riferito dalla stessa vittima, che all'aba aveva lanciato l'allarme ai militari, poi arrivati in via Claudia per il sopralluogo. Non è però servito molto tempo agli investigatori dell'Arma per accertare che l'intera storia fosse in realtà una colossale bugia.

E' questo infatti il verdetto cui sono giunti i Carabinieri, che di conseguenza hanno indagato lo stesso 28enne per simulazione di reato, che il codice penale punisce con la reclusione da uno a tre anni. Secondo la ricostruzione, infatti, nessuno avrebbe mai fatto irruzione nella sala slot, nè tantomeno minacciato il giovane. A far crollare la tesi sarebbe stata l'assenza di riprese delle videocamere del locale, che proprio in quei minuti sono rimaste spente: difficile pensare che fossero stati i banditi a disattivarle senza essere visti entrare. Restano ora da capire le motivazioni di questa invenzione.

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