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Cronaca

Binge drinking, neanche Modena è immune al fenomeno giovanile

Il progetto "Io vivo sano" fa tappa a Modena, dove gli specialisti incontrano gli studenti ed enunciano alcuni dati preoccupanti: "Sos intossicazioni"

"È vero che l'alcol scioglie i grassi, ma solo quelli del cervello... infatti chi rinuncia a due bicchieri al giorno perde nove chili in un anno". È il momento in cui scende un po' di gelo nell'auditorium del polo scolastico di via Leonardo da Vinci, questa mattina a Modena. La proiezione di "Flight" di Robert Zemekis, ritoccata nei momenti più toccanti del film, è appena terminata ed Emanuele Scafato, l'epidemiologo che dirige l'Osservatorio nazionale 'alcol' all'Istituto superiore di sanità, sta intrattenendo i ragazzi con i suoi dati duri e crudi. Si parla di abusi, di alcolici in particolare. 

è la tappa modenese di "Io vivo sano", iniziativa della Fondazione Veronesi destinata alle prime e seconde degli istituti superiori, che tra gennaio e maggio tocca 15 città italiane e che, appunto, stamane è nell'Aula Magna dell'Istituto di istruzione superiore Selmi. Poi sarà a Vibo Valentia, Arezzo, Napoli, Bergamo, Genova, Milano, Roma e San Benedetto del Tronto. Solo dalla relazione in Parlamento in arrivo nei prossimi giorni usciranno i dati aggiornati regione per regione ma, intanto, assicura Scafato a margine, "il trend in Emilia-Romagna e a Modena non cambia granchè, anzi: problemi come quello del binge drinking, l'assunzione di più superalcolici in un intervallo breve, preoccupano molto". Tradotto: "I ragazzi non solo bevono, ma bevono per ubriacarsi. Ed è un trend nazionale che ha cominciato a risalire, quindi bisogna intervenire presto per scongiurare coma etilici e intossicazioni". In via Da Vinci se ne parla e si tratta di educazione "e non terrorismo", come precisa Daniele Banfi della Fondazione Umberto Veronesi, mentre gli studenti sembrano annuire. 

E ancora: l'alcol è la prima causa di morte tra i giovani italiani (tenuto conto degli incidenti stradali), il 17% delle intossicazioni per alcol nei pronto soccorso riguarda ragazzini sotto i 14 anni, il 41% degli adolescenti dichiara di conoscere almeno un compagno di classe che ha "problemi con l'alcol". Certo, rimane una certa ritrosia a parlare di questi argomenti, che scompare pero' appena il riflettore si sposta sugli altri: alla domanda "quanti di voi bevono" nessuno in sala alza la mano, quando si chiede "chi di voi conosce un coetaneo che beve" quasi tutti.

E ancora: l'alcol è la prima causa di morte tra i giovani italiani (tenuto conto degli incidenti stradali), il 17% delle intossicazioni per alcol nei pronto soccorso riguarda ragazzini sotto i 14 anni, il 41% degli adolescenti dichiara di conoscere almeno un compagno di classe che ha "problemi con l'alcol". Certo, rimane una certa ritrosia a parlare di questi argomenti, che scompare pero' appena il riflettore si sposta sugli altri: alla domanda "quanti di voi bevono" nessuno in sala alza la mano, quando si chiede "chi di voi conosce un coetaneo che beve" quasi tutti.

(DIRE)

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