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Cronaca San Cataldo / Via Cesare Razzaboni

Istruttoria parco Ferrari: inizia il confronto fra le associazioni in via Razzaboni

Dopo mesi di polemiche fra giunta, partiti e movimenti, finalmente ecco la serata dell'istruttoria pubblica: dopo l'introduzione tenuta dalle istituzioni, la parola è passata alle associazioni che si sono iscritte per portare il loro contributo e offrire idee per il futuro del Parco Ferrari

E' scattata l'ora x all'auditorium Hera di via Razzaboni. Dopo mesi di polemiche sui giornali, ecco l'istruttoria pubblica sul parco Ferrari: 25 associazioni si sono prenotate in precedenza per potere prendere la parola e spiegare la propria idea di parco in quella che è stata la prima consultazione pubblica di questo tipo nella storia del Comune di Modena. Vittorio Ballestrazzi, Modena Cinque Stelle, ha espresso la sua soddisfazione per questo incontro fortemente voluto: "Dopo tanto tempo e tante discussioni in consiglio comunale, finalmente i cittadini potranno esprimersi liberamente e l'amministrazione dovrà tenere conto di quanto detto". Dopo l'originale iniziativa di "guerrilla gardening" organizzata da Nicoletta Uzzielli e l'Associazione di Cittadini per il Parco Ferrari, in seguito all'introduzione da parte delle istituzioni con la presentazione dei disegni e dei progetti che negli ultimi mesi hanno occupato sempre le pagine dei quotidiani, le associazioni prendono la parola per spiegare al pubblico, circa 200 persone presenti, la loro idea di parco Ferrari, un'idea tendenzialmente difforme da quella formulata dalla giunta. 

ORDINE ARCHITETTI -  Gli architetti di Modena non hanno portato all'attenzione dell'uditorio un progetto: questo ordine si è offerto al Comune per svolgere un ruolo di vigilante, o meglio, di arbitro nella redazione del concorso di architettura che dovrebbe portare alla redazione del concorso di architettura che, ipoteticamente, dovrebbe a sua volta fornire risposta all'avvenire del parco Ferrari.

ASHAM ONLUS -  Walter Ognibene, associazione Asham onlus, realtà operante nel settore attività per disabili, invita giunta e pubblico a pensare a un impianto votato alla riabilitazione terapeutica: "A Monte Catone, Imola, è presente un centro terapeutico riabilitativo post-traumatico per gli incidenti stradali - ha spiegato - Si tratta di un'acqua diversa a quella inizialmente pensata dal Comune, ma ha una finalità medica che permetterebbe a molte famiglie di modenesi di rimanere in città e a non compiere lunghi spostamenti per occuparsi del proprio caro".

CITTADINI PER IL PARCO FERRARI - L’Architetto Vitaliano Biondi ha proposto, usufruendo di figure retoriche e richiami all’antichità, da Anfione a Pindaro, arrivando ad auspicare un rovescio di Babele, la realizzazione di un 

parco naturale: “Dove un tempo sfrecciavano le macchine, ora dovrebbero sfrecciare, per così dire, gli asinelli come custodi del parco”. Una soluzione quindi che porti alla convivenza di diverse etnie e diverse religioni.
 
CENTRO SPORTIVO ITALIANO - Il presidente provinciale del Csi Stefano Gobbi è sceso personalmente in campo per dire la sua sulla piscina e il rilancio del parco Ferrari: "Non ci sono preclusioni legate al fatto che il parco debba essere solo una forestra o che debba essere riqualificato con delle strutture - ha detto - Siamo disposti a valutare tutte proposte finalizzate alla valorizzazione della persona, siamo disposti a studiare un percorso e a valutare la progettazione per poi dire la nostra".
 
WWF - Bruno De Pietri, l'esperto scelto dalla nota associazione ambientalista, ha sottolineato il legame tra il parco e il centro storico di  Modena: "L’acqua, le linee morbide delle colline, gli spazi eco-compatibili" sono le linee 
guida della proposta del WWF, fatta di piccole strutture compatibili con l’ambiente. Ciò che preme sono la biodiversità e la partecipazione, eventualmente di scuole, ragazzi e bambini. Il progetto è composto da cinque moduli riscontrabili in diverse zone, ognuna fatta di un verde diverso e percorribili attraverso due percorsi, quello delle sensazioni e quello dei giochi. 
 
BIOPARCO FERRARI - Pamela Zotta, associazione Bioparco Ferrari, è partita dal domandarsi cosa si aspetterebbero i cittadini dal parco. La risposta è stata trovata nei quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco da ritrovare nelle diverse zone del parco. Aria: attività libere all’aperto con pochi interventi. Terra: coltivazione di frutti, tutto assolutamente biologico da realizzare col volontariato. Acqua: inserimento di fontane, giochi d’acqua e biolaghi, alcuni addirittura balneabili. Fuoco: strutture flessibili dotate di pannelli solari da destinare a vari usi.
 
LEGA PER LA DIFESA ECOLOGICA - Alessandro Annovi si è chiesto quale senso abbia riesumare progetti vecchi di 30 anni. Secondo l'esperto della Lega per la difesa ecologica si stanno costruendo e riesumando progetti per contrastare il progetto piscina. Un parco è un'area dove si dovrebbe coreare un ecosistema compatibile con le grandi dimensioni del parco. Le infrastrutture ddovrebbero essere il minimo indispensabile e l'aggregazione dovrebbe essere spostata altrove per limitare le macchine e le polveri nella zona verde. La distinzione del parco dunque dovrebbe rimanere quella attuale e l'associazione non presenta proposte progettuali ponendosi come antagonista di chi ha invece formulato proposte.
 
UISP - Giorgio Baroni fa le veci di Andrea Covi, Unione Italiana Sport per tutti. L'approccio è di carattere sportivo e non vede in contrapposizione il moto e la riqualificazione di un parco. "Si tenda a fare in modo che lo sport possa migliorare la vita sociale e fisica", ha esortato Baroni. Inoltre, ci si chiede quale potrebbe essere l'impianto adatto per Modena e a tal proposiuto si deve dare la priorità non all'agonismo, ma della leggerezza della struttura all'aperto e in mezzo al verde. Il progetto dell'Uisp è votato al benessere sociale a basso impianto ambientale ed economicamente poco oneroso.
 
POLISPORTIVA VILLA D'ORO - Alessandro Battani ha portato la sua esperienza di vita in Polisportiva: "Il punto di congiunzione con l'acqua è l'estate - ha esordito - I genitori chiedono in sede di iscrizione del figlio ai centri estivi l'eventuale presenza della piscina. Il bisogno è di dare respiro alle Dogali e di potere portare i bambini in uno spazio verde, senza pretese di vasche olimpioniche". Altra esigenza non di poco conto è quella della sicurezza che ormai nelle altre piscine non è più garantita per la quantità di persone presenti e l'altezza dell'acqua.
 
CONSULTA DELLO SPORT - "Nel calcio tutti si sentono allenatori - ha detto Gino Montecchi - E riguardo al progetto del parco si è verificato lo stesso fenomeno, ma nessuna proposta è veramente attuabile e ognuna non fa altro che ingenerare confusione". Allora, secondo Montecchi, "chi ha le caratteristiche dell'allenatore vero si faccia avanti, gli altri rinuncino. La piscina è una richiesta che i cittadini fanno per potere migliorare il loro stile di vita, non per l'agonismo, ma perché si pensi al bene della città, non alle proprie ideologie".
 
SINISTRA PER MODENA, FDS - L'ex assessore provinciale Beniamino Grandi (Federazione della Sinistra), assistito dal consigliere comunale di Sinistra per Modena Federico Ricci, ha proposto la piantumazione di alberi e cespugli: "Di piscina non voglio neanche discutere" ha chiarito. L'obiettivo è il coinvolgimento partecipativo ed economico dei cittadini abbinando ad ogni pianta il ricordo di una persona defunta.

PSI - Mario Cardone, segretario del circolo modenese del Partito Socialista Italiano, condivide l'idea della piscina al parco: "I modenesi devono riappropriarsi della città - ha detto - L'idea della piscina è corretta, soprattutto per l'idea dell'urbanistica e la struttura potrebbe essere utilizzata per il campeggio".

LEGAMBIENTE - Alessandra Filippi ha ricordato i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la storia del parco Ferrari come le prove condotte dallo stesso Enzo Ferrari, la prima grande Festa de "l'Unità" e il convegno nazionale di Italia Nostra. "Gli strumenti della partecipazione devono essere trovati partendo dall'istruttoria - ha detto - e fino a quel momento il parco non si deve toccare".

MODENA ATTIVA - L'architetto Pietro Bassetto è stato chiamato come esperto da parte degli attivisti di Paolo Silingardi e Marco Miana. L'architetto ritiene che questo sia il momento di definire i termini del "Progetto Direttore Parco Ferrari". Secondo Bassetto, "Il parco è una dimensione esistente che, per importanza, è secondo solo a piazza Grande. A livello storico, è un'entità a tal punto importante, data la longevità, che è parte integrande della città. Da ciò derivano varie conseguenze e la proposta del Comune è una proposta sfocata perché non tiene conto del punto di partenza. Solo individuando bene gli obiettivi ed un progetto serio e concreto". Parlando poi della piscina, Bassetto si è chiesto se sia veramente il caso di creare una nuova piscina in una zona in cui sono già presenti altri tre impianti o, se non valga la pena urbanisticamente, di collocarla in zone scoperte da tale servizio, sia per uso agonistico o meno. "Ciò che è necessario - ha concluso Bassetto - è integrare il parco Ferrari con il centro della città rendendolo luogo di aggregazione giovanile, spostando il fulcro della movida dalla piazza della Pomposa al parco".

USUA - Luciano Rizzi, ingegnere che in passato ha già partecipato ad eventi di Modena Attiva, stasera si esprime per conto dell'Unione Studenti Universitari Arabi: "Modena ha acqua a sufficienza, soprattutto in mancanza di strutture per altri sport equivalentemente importanti come il badminton". In conclusione, ha ricordato ancora una volta come la finanza di progetto mai si sleghi da un consistente intervento del settore pubblico. Un caso concreto? La recente autorizzazione alla costruzione di un nuovo impianto a Carpi.

SOLIDARIETA'  STUDENTI UNIVERSITARI - Luciano Landi, già uomo di punta di Modena Attiva, è anche storico allenatore di nuoto presso la piscina dei Vigili del Fuoco: "La sostanza e le richieste per la piscina non coincidono: c'è chi la chiede per scopo agonistico e chi per diletto estivo. Non solo, l'ubicazione non è corretta per riuscire a creare sinergia tra il nuovo impianto e quelli esistenti nelle vicinanze: lo sviluppo economico e i rischi di impresa sono dunque da valutare attentamente. La piscina dei Vigili del Fuoco ha avuto quest'anno un crollo di iscrizioni e nella nostra provincia nessun atleta partecipa ai campionati del mondo a parte Cesare Fumarola. Perciò - ha concluso Landi - la richiesta di una piscina agonistica è fuori luogo".

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