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Cronaca Sant'Agostino / Largo Porta Sant'Agostino

Ex Sant'Agostino, Italia Nostra contro il polo bibliotecario “snaturato”

L'idea del nuovo polo che dovrà riempire gli spazi dell'ex ospedale trova la ferma opposizione di Italia Nostra di Modena: “Non v’è ragione di abbandonare l’assetto storico delle due biblioteche”

Intorno alla riqualificazione dell'ex Ospedale Sant'Agostino di Modena si sta creando grande attesa ed enormi aspettative per il rilancio culturale della città, che troverebbe nei locali un avveniristico polo attrattivo. Ma – sarebbe strano il contrario – ci sono anche voci discordanti. Italia Nostra di Modena è infatti intervenuta per criticare alla radice la scelta di ubicazione delle due biblioteche, Poletti ed Estense, all'interno del nuovo contenitore. 

“Se pure corrispondesse (ma crediamo che non sia così) al modello ideale di biblioteca secondo i più aggiornati standard di efficienza, varrebbe però per una biblioteca di pubblica lettura e di nuova istituzione spiega l'associazione - Perché qui si tratta del trasferimento di due raccolte librarie storiche e di ricerca, da oltre un secolo insediate nel settecentesco pubblico Palazzo dei Musei secondo riconoscibili intenzioni di sistemazione monumentale”. Insomma, due funzioni distinte che per l'associazione non possono collimare.

Per Italia Nostra non vi è ragione di abbandonare l’assetto storico delle due biblioteche, quando è ancora attuale la disponibilità di spazi contigui (di recente lasciati dal trasferito Ospedale Estense) nello stesso fabbricato per una adeguata, si direbbe fisiologica, espansione. “Il progetto della nuova sistemazione nel polo librario non si preoccupa affatto di segnalare la diversa identità dei due istituti, assemblati invece in una soluzione di astratta efficienza di servizi, e per l’Estense addirittura riserva un inconcepibile smembramento, relegando in una diversa sezione del comparto ex ospedaliero, nel polo espositivo, la conservazione e l’ostensione dei fondi antichi e rari, oggetto di mostra, non di studio. E poiché questa sezione è sistemata nella porzione dove nell’Ottocento - con le altezze ribassate – era stato ricavato l’Ospedale Militare, alle  scaffalature del Termanini, qui destinate, saranno amputati gli zoccoli”.

Non solo il rischio di dover rovinare gli arredi di pregio che si trovano negli attuali locali, dunque, ma anche la preoccupazione di Itaia Nostra per gli spazi del palazzo dei musei, che rimarranno “vuoti ed inerti, per  un incerto destino”. L'associazione richiama dunque l'attenzione della Soprintendenza: “Conferite nel progetto di una privata fondazione, l’Estense e la Poletti, mescolate ad altre e eterogenee funzioni, sono condannate ad una forzata modernizzazione che ne cancella irrimediabilmente gli originari caratteri distintivi. Ci ostiniamo a crederlo: in una repubblica che tutela, per precetto costituzionale, il patrimonio storico e artistico della nazione non può essere priva di protezione l’identità di due storiche biblioteche pubbliche”.

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